8 settembre 1943, l'armistizio, la fine dell'alleanza militare con la Germania. L'Amm. Carlo Bergamini riceve l'ordine di trasferire la flotta alla Maddalena, da La Spezia escono 3 corazzate: la Roma, la Vittorio Veneto e la Littorio, seguite da tre incrociatori (Eugenio di Savoia, con l'ammiraglio Oliva; Montecuccoli e Regolo) e da otto cacciatorpediniere (Legionario, Grecale, Oriani, Velite, Mitragliere, Fuciliere, Artigliere e Carabiniere) e le unità in avanscorta "Pegaso", "Orsa", "Orione", "Impetuoso". Il 9 Settembre 1943, nelle acque del Golfo dell'Asinara, la Forza Navale da Battaglia, al comando dell' Amm. Carlo Bergamini, veniva attaccata da formazioni di bombardieri tedeschi. Nel corso dell’operazione fu colpita e affondata la Corazzata ROMA. Perirono tutto lo Stato Maggiore e una grande quantità di Graduati e Marinai, in tutto 1.253 Uomini. Ai naufraghi prestarono soccorso le torpediniere da scorta Impetuoso, Pegaso e Orsa che, rimaste senza contatti con le altre unità, fecero poi rotta per Nord-Ovest, l'ultima rotta conosciuta della Forze Navali da Battaglia. Il giorno dopo fecero rotta per le Baleari per poter sbarcare al più presto i numerosi feriti che si trovavano sulle navi. Giunti il giorno stesso a Maiorca, dopo aver usufruito delle 24 ore di ospitalità regolamentari, il comandante dell'Impetuoso, Cigala Fulgosi, e il comandante del Pegaso, capitano di fregata Riccardo Imperiali, portarono all'autoaffondamento delle proprie navi non volendole consegnare agli alleati. I comandanti e i loro equipaggi rimasero internati nell'isola insieme ad altre unità della Regia Marina, tra cui l'Orsa, rimaste immobilizzate dalla mancanza di nafta. Cigala Fulgosi organizzò un tentativo di fuga nella primavera del 1944 ma non andò a buon fine.
La sera stessa del nostro rientro dal trasferimento dell'X35 "Bernadette" scopro che 65 anni fa, in quelle stesse acque aveva navigato mio nonno Giovanni, imbarcato come marinaio di leva durante la seconda guerra mondiale, ma i ricordi sono confusi e sommari, io mio nonno paterno non l'ho mai conosciuto, è morto circa 3 anni prima della mia nascita per un arresto cardiaco. Mio padre ricorda solo che è rimasto prigioniero alle Baleari e ha patito privazioni e sofferenze, che il suo compito era recuperare i feriti nelle battaglie navali...il nome della nave non lo ricorda, mia madre ricorda la Roma, mia nonna addirittura parla dell'Andrea Doria!!! Scatta in me la curiosità di saperne di più, già sapevo qualcosa di ancor più vago e ho avuto sempre la curiosità di chiedere e sapere....ora emergono dei particolari sui quali indagare...così il giorno successivo faccio una ricerca in internet...l'Andrea Doria non c'entra, mia nonna infondo ha 86 anni e non ricorda un gran che ma quando cerco Roma e esce fuori che i feriti sono stati soccorsi dalla Pegaso e dall' Orsa e portati alle Baleari, trovata una foto dell'Orsa, mia nonna ora è certa, suo marito (all'epoca non si conoscevano ancora) faceva parte dell'equipaggio dell'Orsa. Comunque se era sull'Orsa o sulla Pegaso o su altra nave lo possono dire solo i documenti che mia nonna custodisce in un cassetto del suo comò...attendo che li tiri fuori e me ne mandi una copia...
Ora per me quest'avventura ha un significato nuovo, una specie di legame o di contatto con il nonno che non ho mai conosciuto e mi torna alla memoria l'immagine di quel delfino nero che emerge dal mare agitato illuminato solo dalla luna, una presenza rassicurante, quasi da sembrare un essere di un altro mondo, uno spirito o una specie di angelo custode...
"Se in me è quella voglia di cercare che spinge le vele verso terre non ancora scoperte, se nel piacere è un piacere di navigante, se mai gridai giubilante: 'la costa scomparve' - ecco anche la mia ultima catena è caduta - il senza-fine mucchia intorno a me, laggiù lontano splende per me lo spazio e il tempo, orsù! Coraggio! Vecchio cuore!". F. Nietzsche
lunedì 29 settembre 2008
giovedì 25 settembre 2008
Conclusioni
Missione compiuta, l'X35 Muzyca, per gli amici Bernadette, dopo 618 miglia percorse in 5 giorni e 4 ore staziona a Porto Ercole pronta per affrontare da lunedi 22 l' X35 World Championship 2008. Ieri dopo la prima prova, in classifica provvisoria è al quinto posto, forza Bernadette!!!
mercoledì 24 settembre 2008
Giorno 7 - 18 settembre 2008
E' l'alba, apro gli occhi e vado a dare un'occhiata fuori, Montecristo illuminata dalle prime luci del mattino...mi vesto, voglio godermi lo spettacolo.
Facciamo colazione.
Roberto si diletta con la videocamera in riprese acrobatiche.
Siamo a poche miglia dal Giglio quando sentiamo due esplosioni!!!Ci guardiamo intorno, neanche l'ombra di un'imbarcazione...boh?!!Una cannonata di una nave in esercitazione?Un fulmine a ciel sereno?Dopo circa un'ora ecco passare molto vicini e quasi a pelo d'acqua due aerei militari...ecco cos'era, devono avere passato il muro del suono!
8.30 Giorgio si sveglia, lo rimando a dormire, abbiamo quasi finito le sigarette, 3 fumatori incalliti e solo 10 sigarette!!!
In lontananza l'Elba, dove iniziò qualche anno fa la nostra passione per il mare...
Mentre non vedo l'ora di arrivare a Porto Ercole e trovare ristoro da quello che a volte ho paragonato al viaggio di Ulisse, comincia ad assalirmi la nostalgia di questi 6 giorni intensi, in compagnia del mare, dei delfini, dei pesci, del sole, della luna, delle stelle di una barca e di una persona speciale. Grazie Roberto per questa avventura!
16.30 Entriamo a Porto Ercole, alcuni X si stanno allenando nello specchio d'acqua antistante l'Argentario.
Ormeggiamo con qualche intoppo, l'ormeggiatore vuole infilarci in un posto in fondo al pontile e tocchiamo il fondo!!!
Incursione in tabaccheria e 5 minuti per un gelato...sbarchiamo i bagagli e laviamo la barca dentro e fuori per consegnarla in ordine.
Alle 20.30, caricati i bagagli in macchina, partiamo tutti per Terni dove ci aspettano i mei genitori, Paschina (il nostro cane) e una cena a base di lasagna, specialità norcine varie e un paio di giorni di riposo totale.
Isola del Giglio
L'Argentario
Facciamo colazione.
Roberto si diletta con la videocamera in riprese acrobatiche.
Siamo a poche miglia dal Giglio quando sentiamo due esplosioni!!!Ci guardiamo intorno, neanche l'ombra di un'imbarcazione...boh?!!Una cannonata di una nave in esercitazione?Un fulmine a ciel sereno?Dopo circa un'ora ecco passare molto vicini e quasi a pelo d'acqua due aerei militari...ecco cos'era, devono avere passato il muro del suono!
8.30 Giorgio si sveglia, lo rimando a dormire, abbiamo quasi finito le sigarette, 3 fumatori incalliti e solo 10 sigarette!!!
In lontananza l'Elba, dove iniziò qualche anno fa la nostra passione per il mare...
Mentre non vedo l'ora di arrivare a Porto Ercole e trovare ristoro da quello che a volte ho paragonato al viaggio di Ulisse, comincia ad assalirmi la nostalgia di questi 6 giorni intensi, in compagnia del mare, dei delfini, dei pesci, del sole, della luna, delle stelle di una barca e di una persona speciale. Grazie Roberto per questa avventura!
16.30 Entriamo a Porto Ercole, alcuni X si stanno allenando nello specchio d'acqua antistante l'Argentario.
Ormeggiamo con qualche intoppo, l'ormeggiatore vuole infilarci in un posto in fondo al pontile e tocchiamo il fondo!!!
Incursione in tabaccheria e 5 minuti per un gelato...sbarchiamo i bagagli e laviamo la barca dentro e fuori per consegnarla in ordine.
Alle 20.30, caricati i bagagli in macchina, partiamo tutti per Terni dove ci aspettano i mei genitori, Paschina (il nostro cane) e una cena a base di lasagna, specialità norcine varie e un paio di giorni di riposo totale.
Isola del Giglio
L'Argentario
Giorno 6 - 17 settembre 2008
Un'altra notte è passata tra onde e spruzzi fino alle 4 del mattino quando finalmente il mare ci da tregua, riusciamo a fare un caffè e a turno tutti riposano in cuccetta, alle 8.00 siamo all'Asinara, ascoltiamo il meteo, per fortuna i prossimi due giorni saranno tranquilli, sud 2 sul tirreno settentrionale...si continua fino a Porto Ercole dopo una sosta a Stintino per prendere un antidolorifico e una pomata, che probabilmente si tratta solo di una contusione, fare carburante e appagare un po lo stomaco e il palato. Facciamo un po di bucato, la borsa di Giorgio è zuppa di acqua, la barca sembra un accampamento di zingari.
12.30 Finalmente seduti al ristorante, mangiamo del pesce alla griglia appena pescato e dei primi da leccarsi i baffi, vino eccellente, seadas, mirto e caffè. Il momentdol e voltaren hanno fatto effetto...la navigazione si prospetta più che tranquilla...via molliamo gli ormeggi!!!
16.00 facciamo rotta per le Bocche di Bonifacio...siamo sereni, abbiamo le casse in pozzetto e ci gustiamo l'ascolto di Dark side of the moon mentre usciamo dal golfo dell'Asinara...all'ultimo tramonto e l'ultima luna sul mare assisto un po malinconica e un po stanca...abbiamo dato tutto, non siamo mai stati così provati fisicamente!
Il vento non supera i 5 nodi di reale ed è quasi di prua. Per cena Fabada asturiana in scatola, stiamo portando dietro tutta la cambusa!
Io crollo prima di passare le bocche, tanto non si vedeva niente! :-))
Mi sveglio alle 3 e salgo in pozzetto con Giorgio che è rimasto da solo e gli do il cambio al timone. Roberto è in cuccetta,alle 3.30 suona la sveglia ma non si alza e noi lo lasciamo dormire tanto in coperta la situazione è più che calma.
Alle 4.30 tocca a noi andare a dormire, Roberto rimane da solo in pozzetto fino all'alba.
12.30 Finalmente seduti al ristorante, mangiamo del pesce alla griglia appena pescato e dei primi da leccarsi i baffi, vino eccellente, seadas, mirto e caffè. Il momentdol e voltaren hanno fatto effetto...la navigazione si prospetta più che tranquilla...via molliamo gli ormeggi!!!
16.00 facciamo rotta per le Bocche di Bonifacio...siamo sereni, abbiamo le casse in pozzetto e ci gustiamo l'ascolto di Dark side of the moon mentre usciamo dal golfo dell'Asinara...all'ultimo tramonto e l'ultima luna sul mare assisto un po malinconica e un po stanca...abbiamo dato tutto, non siamo mai stati così provati fisicamente!
Il vento non supera i 5 nodi di reale ed è quasi di prua. Per cena Fabada asturiana in scatola, stiamo portando dietro tutta la cambusa!
Io crollo prima di passare le bocche, tanto non si vedeva niente! :-))
Mi sveglio alle 3 e salgo in pozzetto con Giorgio che è rimasto da solo e gli do il cambio al timone. Roberto è in cuccetta,alle 3.30 suona la sveglia ma non si alza e noi lo lasciamo dormire tanto in coperta la situazione è più che calma.
Alle 4.30 tocca a noi andare a dormire, Roberto rimane da solo in pozzetto fino all'alba.
L'Asinara alle prime luci del mattino
Roberto
Gli zingari a Stintino
Passato e futuro?Un comet 700 e un Caipirinha!!
Giorno 5 - 16 settembre 2008
Al risveglio mi sento tutta rotta, ho difficoltà a muovermi senza provare dolore...ma devo guadagnare un posto in pozzetto, sotto si soffoca!
Dall'osterigio di prua entra acqua, Roberto scende e accende la pompa di sentina, cerca di dare una ripulita anche con spugna e secchio, non so come faccia a stare a testa in giù con questo mare e con la puzza di gasolio!!?
Il mare è gonfio, il vento comunque non sale mai sopra i 20 nodi, si sale sulla cresta dell'onda e si scende nel cavo come in una danza, il mare ha un ritmo: un treno di tre onde più alte delle altre, a volte frangenti, passano sotto lo scafo e si allontanano correndo da nord a sud.Ha un fascino ipnotico, o forse è la stanchezza o l'effetto delle esalazioni di gasolio?!Stranamente mi sento a mio agio, come in una condizione primitiva, a confronto con la forza della natura, a non meno di 100 miglia da una qualsiasi costa. Così mi è venuta alla mente una frase a me cara: 'la costa scomparve' - ecco anche la mia ultima catena è caduta - il senza-fine mucchia intorno a me, laggiù lontano splende per me lo spazio e il tempo, orsù! Coraggio! Vecchio cuore!", e le ragioni che mi spingono a confrontarmi con me stessa e con le mie paure, per sentirmi forte e superarle.
Ma le ragioni filosofiche non bastano, siamo stremati dalla stanchezza, Giorgio e Roberto hanno riposato a turno in pozzetto durante tutta la notte, mancano ancora 150 miglia alla costa sarda, non possiamo reggere ancora per molto questa condizione, e io poi non sono più in grado di muovermi agevolmente. Si opta per una sosta di riflessione a Stintino.
Mangiamo qualche biscotto e cioccolato fondente per recuperare un po di energie.
Il vento gradualmente diminuisce a 15 nodi c'è ancora mare, questa la situazione per tutto il giorno...interminabile.
Dall'osterigio di prua entra acqua, Roberto scende e accende la pompa di sentina, cerca di dare una ripulita anche con spugna e secchio, non so come faccia a stare a testa in giù con questo mare e con la puzza di gasolio!!?
Il mare è gonfio, il vento comunque non sale mai sopra i 20 nodi, si sale sulla cresta dell'onda e si scende nel cavo come in una danza, il mare ha un ritmo: un treno di tre onde più alte delle altre, a volte frangenti, passano sotto lo scafo e si allontanano correndo da nord a sud.Ha un fascino ipnotico, o forse è la stanchezza o l'effetto delle esalazioni di gasolio?!Stranamente mi sento a mio agio, come in una condizione primitiva, a confronto con la forza della natura, a non meno di 100 miglia da una qualsiasi costa. Così mi è venuta alla mente una frase a me cara: 'la costa scomparve' - ecco anche la mia ultima catena è caduta - il senza-fine mucchia intorno a me, laggiù lontano splende per me lo spazio e il tempo, orsù! Coraggio! Vecchio cuore!", e le ragioni che mi spingono a confrontarmi con me stessa e con le mie paure, per sentirmi forte e superarle.
Ma le ragioni filosofiche non bastano, siamo stremati dalla stanchezza, Giorgio e Roberto hanno riposato a turno in pozzetto durante tutta la notte, mancano ancora 150 miglia alla costa sarda, non possiamo reggere ancora per molto questa condizione, e io poi non sono più in grado di muovermi agevolmente. Si opta per una sosta di riflessione a Stintino.
Mangiamo qualche biscotto e cioccolato fondente per recuperare un po di energie.
Il vento gradualmente diminuisce a 15 nodi c'è ancora mare, questa la situazione per tutto il giorno...interminabile.
Giorno 4 - 15 settembre 2008
Svegliati alle 7 con il profumo del caffè, Roberto ci fa trovare la colazione pronta!8.30 molliamo gli ormeggi, facciamo rotta su Bonifacio, procediamo genoa e motore, come ci aveva suggerito Gerrit, 3 persone di equipaggio non sono in grado di gestire questa barca a tutta tela, soprattutto con vele da regata, terzarolare la randa è significato danneggiarla, così come aveva previsto il nostro amico teutonico.Ci rassegnamo a sopportare il rumore del motore per molte miglia ancora. Peccato non poter armare la randa, abbiamo un bel SW 15 nodi con punte di 20, planiamo sull'onda a 9 nodi, qualche volta sfioriamo i 10 nodi...la barca scalpita, esce la battuta del film "Febbre da cavallo" : "tiella sta morìammazzata!!!" riferita alla cavalla Bernadette condotta da Gigi Proietti travestito da Jean Louis Rossini!Da questo momento la barca ha un nome, almeno per noi è Bernadette, una nervosa cavalla purosangue!Le ore scorrono tranquille, riusciamo anche a prepararci un pasto caldo per pranzo.19.00 siamo in prossimità di Minorca, vento debole da nord, procediamo genoa e motore a una velocità di 7 nodi con rotta 65° sempre su Bonifacio.Dovremmo tirare dritti ma la curiosità di entrare a Port Mahon è troppo forte per Roberto che è appassionato dei romanzi di Patrick O'Brian. Anche a noi una sosta e una cena seduti a un tavolo non dispiace affatto.23.00 Facciamo dunque rotta su Port Mahon, ci poniamo ortogonalmente alle mede che segnalano il canale d'ingresso e lo percorriamo quasi fino in fondo. I bastioni e le case illuminate, nonostante non abbia mai letto le gesta di Jack Aubrey, sembrano usciti da un romanzo. Regna un silenzio irreale, solo qualche avventore nei ristoranti sul molo. E' mezzanotte, ormeggiamo e ci precipitiamo al ristorante più vicino, proprio davanti a noi. Il proprietario, Oscar, ex ballerino professionista di tango, è un argentino deluso dalla vita, malinconicamente ci dice: "aqui estan los muertos como me"...un ulteriore tocco di mistero si aggiunge a questo luogo, il meno spagnolo che abbia mai visto. Mangiamo una frittura mista di pesce accompagnata da un buon vino, il dolce lo consiglia Oscar, "Fica al vino e noci" da morir dal ridere!Per finire Oruco de yerbas (tipica grappa spagnola). Io ho come il presentimento che donerò tutto ai pesci!
Miglia percorse 100
Facciamo scorta di sigarette e via, ripercorriamo l'insenatura, prima di essere fuori apriamo il genoa, c'è vento e appena fuori anche mare, a nord il Golfo del Leone probabilmente è in burrasca!Ho subito l'impressione che affronteremo una navigazione molto impegnativa, come quella di due notti fa, esprimo i miei dubbi nel continuare, anche Giorgio non è molto convinto, nonostante lui in genere sia più temerario di me. Roberto mente spudoratamente affermando che le condizioni sono dovute all'effetto dell'isola, nonostante non sia affatto convinta che tale affermazione abbia basi scientifiche mi arrendo alla situazione e mi concedo al mare!Infondo non ci sono che 16-18 nodi ma il mare è formato, 4 della scala douglas, 2,5 - 3 m d'onda.Perdiamo anche l'anulare e la boetta...bene!Va bene ma almeno sarebbe il caso di indossare i giubbotti autogonfiabili?!Silenzio...Boh sarò io che ho una percezione eccessiva del pericolo?!Do un'occhiata alla zattera di salvataggio e penso: sembra vecchiotta...chissà quando è stata revisionata?meglio non controllare!!!Il mal di mare non tarda a farsi sentire, addio frittura! e stavolta mi prende peggio che l'altra notte, sono distrutta dalla stanchezza, è il caso che vada a riposare in cuccetta, a prua è impossibile stare, la barca sbatte sull'onda fragorosamente e rotolo da destra a sinistra, mi trasferisco nella cuccetta di guardia, cerco di rilassarmi ma il mal di mare è più forte, mi alzo una, due, volte per vomitare, s'è anche versato del gasolio dalle taniche di riserva e sottocoperta e soprattutto in bagno l'aria è irrespirabile, alla terza vengo scaraventata da sinistra sulla murata destra, picchiando piuttosto violentemente la schiena sul tientibene e il polpaccio non so dove. Ho paura di essermi rotta qualche costola...in compenso mi è passato il mal di mare. Riesco a riposare qualche ora...
To be continued...
Miglia percorse 100
Facciamo scorta di sigarette e via, ripercorriamo l'insenatura, prima di essere fuori apriamo il genoa, c'è vento e appena fuori anche mare, a nord il Golfo del Leone probabilmente è in burrasca!Ho subito l'impressione che affronteremo una navigazione molto impegnativa, come quella di due notti fa, esprimo i miei dubbi nel continuare, anche Giorgio non è molto convinto, nonostante lui in genere sia più temerario di me. Roberto mente spudoratamente affermando che le condizioni sono dovute all'effetto dell'isola, nonostante non sia affatto convinta che tale affermazione abbia basi scientifiche mi arrendo alla situazione e mi concedo al mare!Infondo non ci sono che 16-18 nodi ma il mare è formato, 4 della scala douglas, 2,5 - 3 m d'onda.Perdiamo anche l'anulare e la boetta...bene!Va bene ma almeno sarebbe il caso di indossare i giubbotti autogonfiabili?!Silenzio...Boh sarò io che ho una percezione eccessiva del pericolo?!Do un'occhiata alla zattera di salvataggio e penso: sembra vecchiotta...chissà quando è stata revisionata?meglio non controllare!!!Il mal di mare non tarda a farsi sentire, addio frittura! e stavolta mi prende peggio che l'altra notte, sono distrutta dalla stanchezza, è il caso che vada a riposare in cuccetta, a prua è impossibile stare, la barca sbatte sull'onda fragorosamente e rotolo da destra a sinistra, mi trasferisco nella cuccetta di guardia, cerco di rilassarmi ma il mal di mare è più forte, mi alzo una, due, volte per vomitare, s'è anche versato del gasolio dalle taniche di riserva e sottocoperta e soprattutto in bagno l'aria è irrespirabile, alla terza vengo scaraventata da sinistra sulla murata destra, picchiando piuttosto violentemente la schiena sul tientibene e il polpaccio non so dove. Ho paura di essermi rotta qualche costola...in compenso mi è passato il mal di mare. Riesco a riposare qualche ora...
To be continued...
Port Mahon - Minorca
Giorno 3 - 14 settembre 2008
Ore 11.00 Entriamo nella grande baia di Palma di Maiorca, finalmente riparati dall'onda del mare aperto, la terra ci accoglie come in un abbraccio. Attracchiamo al molo del distributore e facciamo il pieno di carburante e dopo aver fatto le pratiche burocratiche ormeggiamo alla banchina R 13 posto 51 del Real Club Nautico. Rassettiamo la barca e la laviamo a fondo, soprattutto in pozzetto, dove il mal di mare ha lasciato tracce!Una rapida doccia col tubo di gomma, una sigaretta mentre ci asciughiamo al sole, e via verso un ristorante per mangiare un boccone. Un'insalata e una birra fresca, Roberto si addormenta sulla sedia prima del dolce...torniamo in barca e dormiamo fino alle 21.00, si riparte domani mattina, la prossima tratta sarà piuttosto lunga, 250 miglia fino all'Asinara. Cena e di nuovo a dormire, non prima di aver controllato il filtro del gasolio, "qualcuno" ha dimenticato il tappo del serbatoio aperto ed è entrata sicuramente acqua mentre si lavava la coperta!!
lunedì 22 settembre 2008
Giorno 2 - seconda parte
Le ore trascorrono piacevoli tra numerosi incontri di delfini e pesci volanti mentre il tramonto mette in scena il suo spettacolo di luci e colori. Intanto il vento diminuisce ed è quasi di prua, tiriamo giù il genoa e procediamo randa e motore. La luna è già all'orizzonte, pregustiamo una notte tranquilla al chiaro di luna...Ma l'idillio dura poco, Roberto è sottocoperta per fare il punto nave, lo chiamiamo per informarlo che ci sono temporali all'orizzonte davanti a noi, giusto il tempo di dare l'ultimo morso ad un panino con prosciutto, un presentimento e prendiamo una mano di terzaroli alla randa (la sola predisposta, è pur sempre una vela da regata), l'anemometro comincia a registrare un incremento repentino del vento e nel giro di 1 o 2 minuti il vento è costante a 25 nodi con raffiche a 30 nodi la barca tende all'orza e sbanda considerevolmente, proviamo a mantenere l'assetto ma non resta che ammainare la randa che subirà, non capiamo bene come, un danno, una lacerazione lungo la balumina di circa 40 cm. Procediamo solo a motore, la buriana ci sorprende all'improvviso e non siamo attrezzati, non abbiamo su neanche le cerate, e senza cinture di sicurezza e jack line è impensabile andare a prua per issare il genoa per stabilizzare la barca.
Soffriamo il mare, le onde frangono spesso al giardinetto e siamo tutti completamente fradici, a turno scendiamo a cambiarci e indossare le cerate. Io e Giorgio non usciamo incolumi dalla permanenza sottocoperta e accusiamo un po di mal di mare. Forse Roberto già sapeva che sarebbe stato così per parecchie ore, ma noi ingenuamente credevamo che il tutto fosse causato da quei temporali che avevamo sulla nostra prua, convinzione che ci ha aiutati a mantenere una certa serenità.Dopo due ore abbiamo capito che i temporali non c'entravano e che la notte sarebbe stata "tempestosa", il mare nero illuminato solo dalla luna che si specchia nell'acqua, con riflessi d'argento, turbata dalle onde e dalla schiuma...all'improvviso uno schiocco alle nostre spalle, Roberto: avete visto?un delfino!!! Noi:No dove?!! e ancora eccolo emergere dalle onde in un salto spettacolare, sta in aria per un periodo che sembra interminabile e poi SPLASH! ricade in acqua sbattendo sull'onda fragorosamente, come se per la curiosità di guardare chi fossero quei folli che si trovavano in mare in quella situazione, si fosse dimenticato di immergersi di nuovo...ecco ora i nostri cuori erano appagati e riconciliati col mare che ci aveva regalato un momento unico, questa apparizione ci ha come rassicurati, non eravamo soli!
La notte è continuata in un susseguirsi di turni al timone sempre più brevi e sempre più faticosi, io ad un certo punto crollo e resto a dormire sottocoperta, tocca a Giorgio e Roberto alternarsi con i turni fino all'alba quando mi sveglio e affacciandomi in pozzetto vedo un'onda a poppa molto più alta di Giorgio, salgo in pozzetto, meno male era solo la prospettiva!Stimiamo comunque 2,50 o 3m, guardo in faccia Roberto e Giorgio, sono distrutti, mi metto io al timone, siamo a poche miglia da Maiorca...terraaa!!!Abbiamo bisogno di riposo dopo una notte di NW 7 e mare 4!
E' la prima volta che affrontiamo una situazione così impegnativa, non siamo mai andati oltre forza 5, ora sappiamo com'è, ci siamo confrontati con la forza del mare e siamo pronti se in futuro ci troveremo nella stessa condizione. In fondo è quello che cercavamo di ricavare da questa esperienza. Dunque stanchi ma appagati.
Maiorca
Giorgio "il nostromo"
Un delfino gioca con la prua dell'X
Soffriamo il mare, le onde frangono spesso al giardinetto e siamo tutti completamente fradici, a turno scendiamo a cambiarci e indossare le cerate. Io e Giorgio non usciamo incolumi dalla permanenza sottocoperta e accusiamo un po di mal di mare. Forse Roberto già sapeva che sarebbe stato così per parecchie ore, ma noi ingenuamente credevamo che il tutto fosse causato da quei temporali che avevamo sulla nostra prua, convinzione che ci ha aiutati a mantenere una certa serenità.Dopo due ore abbiamo capito che i temporali non c'entravano e che la notte sarebbe stata "tempestosa", il mare nero illuminato solo dalla luna che si specchia nell'acqua, con riflessi d'argento, turbata dalle onde e dalla schiuma...all'improvviso uno schiocco alle nostre spalle, Roberto: avete visto?un delfino!!! Noi:No dove?!! e ancora eccolo emergere dalle onde in un salto spettacolare, sta in aria per un periodo che sembra interminabile e poi SPLASH! ricade in acqua sbattendo sull'onda fragorosamente, come se per la curiosità di guardare chi fossero quei folli che si trovavano in mare in quella situazione, si fosse dimenticato di immergersi di nuovo...ecco ora i nostri cuori erano appagati e riconciliati col mare che ci aveva regalato un momento unico, questa apparizione ci ha come rassicurati, non eravamo soli!
La notte è continuata in un susseguirsi di turni al timone sempre più brevi e sempre più faticosi, io ad un certo punto crollo e resto a dormire sottocoperta, tocca a Giorgio e Roberto alternarsi con i turni fino all'alba quando mi sveglio e affacciandomi in pozzetto vedo un'onda a poppa molto più alta di Giorgio, salgo in pozzetto, meno male era solo la prospettiva!Stimiamo comunque 2,50 o 3m, guardo in faccia Roberto e Giorgio, sono distrutti, mi metto io al timone, siamo a poche miglia da Maiorca...terraaa!!!Abbiamo bisogno di riposo dopo una notte di NW 7 e mare 4!
E' la prima volta che affrontiamo una situazione così impegnativa, non siamo mai andati oltre forza 5, ora sappiamo com'è, ci siamo confrontati con la forza del mare e siamo pronti se in futuro ci troveremo nella stessa condizione. In fondo è quello che cercavamo di ricavare da questa esperienza. Dunque stanchi ma appagati.
Maiorca
Giorgio "il nostromo"
Un delfino gioca con la prua dell'X
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sabato 20 settembre 2008
Giorno 2 - 13 Settembre 2008
Sveglia all'alba, Gerrit sarà da noi alle 8:00 per illustrarci l'attrezzatura di coperta. Alle 9:00 dobbiamo lasciare l'ormeggio perchè, secondo Gerrit, a breve chiuderanno lo specchio d'acqua interno per una regata.Ormeggiamo al distributore per fare il pieno di carburante al serbatoio e alle taniche, chiediamo il permesso al marina per una sosta di un paio d'ore che gentilmente ci viene concessa e provvediamo al rifornimento della cambusa e all'armo delle vele.
Alle 12:00 molliamo gli ormeggi e usciamo dal porto, facciamo rotta su Minorca.Una bella brezza a 10-12 nodi ci invita ad issare le vele e ci spinge a 8 nodi di bolina...gran bella barca,le vele da regata north-sail in mylar-carbonio sono come lame, le manovre permettono di regolarle al meglio in ogni andatura e la barca scivola veloce su un mare piatto, il timone a ruota è molto sensibile...ci darà un bel da fare.
To be continued...
Alle 12:00 molliamo gli ormeggi e usciamo dal porto, facciamo rotta su Minorca.Una bella brezza a 10-12 nodi ci invita ad issare le vele e ci spinge a 8 nodi di bolina...gran bella barca,le vele da regata north-sail in mylar-carbonio sono come lame, le manovre permettono di regolarle al meglio in ogni andatura e la barca scivola veloce su un mare piatto, il timone a ruota è molto sensibile...ci darà un bel da fare.
To be continued...
Giorno 1 - 12 settembre 2008
17.30 All'aeroporto di Ciampino incontriamo Roberto, lo skipper che ci ha ingaggiati, una persona calma e rassicurante, i suoi capelli bianchi sono una garazia!:-)) Anche i miei genitori vanno via un po' più tranquilli.
19.30 decolla l'aereo da Ciampino destinazione Valencia dove ci aspetta la barca che porteremo a Porto Ercole...non ha un nome, è semplicemente un X35 che fra un paio di settimane parteciperà al mondiale della classe X a Cala Galera...le daremo un nome, una barca deve avere un nome, iniziamo a pensarci ma io so già che dopo aver fatto la sua conoscenza sarà lei stessa a svelarci il suo nome.Il volo è stato un po movimentato a causa di turbolenze...presagio di un'avventura impegnativa.
Atterriamo alle 21.15, finalmente i piedi per terra...un taxi ci porta al porto della Coppa America, allo stand di Victory Challenge, dove è ormeggiato l'X e dove ci attende Gerrit, che si è occupato di fare carena e preparare la barca al trasferimento, per passare in consegna la stessa.
Sta lì nella semi-oscurità, all'ombra dello scafo di Victory Challenge, le casse in pozzetto emettono una cacofonia olandese (batte bandiera olandese) tutte le luci accese e gli strumenti illuminati, aspetta solo di prendere il largo.
Dopo una lunga passeggiata esplorativa fino alla bocca di porto e dopo aver fatto ordine sotto coperta tra una quantità industriale di vele da regata e cime, alle 4 del mattino tutti hanno una cuccetta per dormire.
19.30 decolla l'aereo da Ciampino destinazione Valencia dove ci aspetta la barca che porteremo a Porto Ercole...non ha un nome, è semplicemente un X35 che fra un paio di settimane parteciperà al mondiale della classe X a Cala Galera...le daremo un nome, una barca deve avere un nome, iniziamo a pensarci ma io so già che dopo aver fatto la sua conoscenza sarà lei stessa a svelarci il suo nome.Il volo è stato un po movimentato a causa di turbolenze...presagio di un'avventura impegnativa.
Atterriamo alle 21.15, finalmente i piedi per terra...un taxi ci porta al porto della Coppa America, allo stand di Victory Challenge, dove è ormeggiato l'X e dove ci attende Gerrit, che si è occupato di fare carena e preparare la barca al trasferimento, per passare in consegna la stessa.
Sta lì nella semi-oscurità, all'ombra dello scafo di Victory Challenge, le casse in pozzetto emettono una cacofonia olandese (batte bandiera olandese) tutte le luci accese e gli strumenti illuminati, aspetta solo di prendere il largo.
Dopo una lunga passeggiata esplorativa fino alla bocca di porto e dopo aver fatto ordine sotto coperta tra una quantità industriale di vele da regata e cime, alle 4 del mattino tutti hanno una cuccetta per dormire.
venerdì 19 settembre 2008
Tornati
Eccoci sani e salvi ma molto provati. Per ora siamo a Terni per qualche giorno e rimettere su i 7 kg che abbiamo perso in questi 5 giorni di navigazione estenuante...magari domani inizio a scrivere le prime pagine di un diario ricco di particolari.Grazie a tutti coloro che ci hanno pensato, li abbiamo sentiti vicini nei momenti difficili.
giovedì 11 settembre 2008
- 3 al trasferimento
Interrompo il diario...stasera si parte per Terni, lasciamo Paschina (il nostro cane) in buone mani e venerdi sera saremo sull'aereo per Valencia!Preparati i bagagli...pronti a partire!!!Forse non abbiamo tutte le rotelle al loro posto, un trasferimento di 600 miglia forse non sarà la cosa più divertente nel mondo della vela, ma noi non vediamo l'ora di passare qualche giorno in mare!Anche se il nostro fisico ne uscirà provato sono certa che lo spirito sarà confortato!Insomma piuttosto che fare la muffa a Novara!?Sempre e comunque il mare...per sentirsi vivi!
Seguiteci su http://www.youposition.it/ cercando boiledfish "trasferimento X35 da Valencia a Cala Galera"oppure ecco il link del viaggio http://www.youposition.it/mappaviaggio.aspx?id=283
Seguiteci su http://www.youposition.it/ cercando boiledfish "trasferimento X35 da Valencia a Cala Galera"oppure ecco il link del viaggio http://www.youposition.it/mappaviaggio.aspx?id=283
mercoledì 10 settembre 2008
Giorno 10. 01 Luglio 2008
Via da Sali...
Riusciamo a prendere sonno...
ma ecco che alle 6 del mattino ci svegliamo di soprassalto, è come essere in una centrifuga...e poi buhm, buhm, Giorgio balza in pozzetto e cerca di parare i colpi che diamo col motore fuoribordo sulla banchina di cemento, ma niente da fare...l'aliscafo è entrato a tutta manetta...siamo senza parole, controlliamo e sembra non ci siano danni, non ci resta che vestirci e lasciare al più presto l'ormeggio, ma quanto si sta meglio in rada o al gavitello?!Passa il tipo a riscuotere la tariffa d'ormeggio e non abbiamo neanche la forza di lamentarci per l'aliscafo...chiediamo per fare acqua..."si, è aperta"... col cavolo...Raggiungiamo i bagni dall'altra parte del porto (la pulizia lascia molto a desiderare, troviamo anche la cacca in una doccia, magari di bambino, ma quello è) e facciamo colazione, brevissima passeggiata (5 minuti) per vedere un po il panorama, rifornimento di cibi freschi all'alimentari e ritorno in barca. Fa un caldo micidiale già alle 10:30, facciamo acqua e scappiamo via di qui!!! Facciamo per salire a bordo...la passerella è caduta in acqua???Afferro una delle due cime di ormeggio per avvicinare la barca...ma la barca non si avvicina e la cima invece mi scorre in mano???ma che cazzo è successo??!La bitta si è spaccata, il cavo della corrente strappato, ma porca...i contraccolpi di stamattina avevano fatto danni eccome, poi deve essere passata qualche altra barca un po grande e finito il lavoro iniziato dall'aliscafo...e pensare che avevamo anche le molle d'ormeggio...ma non le abbiamo messe su?!
Facciamo acqua, ma dal rubinetto acqua non ne esce, l'addetto non si sa dove sia, forziamo lo sportello del rubinetto principale...riempiamo i serbatoi e scappiamo, almeno il motore va, ma cacchio si è storto il supporto...
Facciamo tesoro di questa lezione: anche se il porto sembra tranquillo, mai sottovalutare gli imprevisti, prendere sempre tutti gli accorgimenti, cazzare a ferro la trappa e starsene belli lontani dalla banchina almeno la notte quando non c'è bisogno di scendere a terra, e mettere le molle sulle cime di ormeggio!!!Non ultimo, mai lasciare la barca dopo un evento del genere, poteva andare peggio...
La notte e la mattinata tutt'altro che piacevoli trascorse a Sali tuttavia vengono ricompensate da una bella veleggiata, ma solo dalle 15:30, dopo una sosta balneare su Iz nella baia di Vodenjak.
Facciamo bordi di bolina con vento 13 - 14 nodi tra Iz e Ugljan, siamo un po provati, ancora due bordi e il vento ci porta dritti su Sestrunj, nella baia di Kablin. Vorremmo metterci all'ancora ma c'è troppo fondo, non ci resta che ormeggiare al piccolo molo dei pescatori locali. Troviamo anche una bella accoglienza, un anziano che passa l'estate sulla casa davanti l'attracco dell'aliscafo ci fa cenno di entrare e viene ad assisterci all'ormeggio...questa si che è ospitalità!Subito chiediamo se l'aliscafo provochi risacca, ci conforta e ci assicura che li dentro non c'è da temere se non con onda e vento da Scirocco.Sono le 21:00, ceniamo e ci godiamo in pozzetto la tranquillità e il fresco di questo luogo quasi disabitato, il paese, che conta 20 abitanti in inverno e 100 in estate, si trova a circa 2 km in cima all'isola.
Andiamo a dormire con la coperta...vengo svegliata dal canto armonioso del nostro ospite, è un canto popolare, rimango ad ascoltarlo incantata...poi prendo la videocamera e inizio a registrare, Giorgio sta dormendo, devo farglielo ascoltare...riesco a registrare solo pochi secondi, lo spettacolo è già finito purtroppo.Torno a dormire con il sorriso sulle labbra...
Miglia percorse 21 (Miglia totali 255)
La barca dei nostri sogni...a Iz (incontrata più volte in pochi giorni)
Il porticciolo dei pescatori (della domenica) di Sestrunj
Me piaze el vin...
Riusciamo a prendere sonno...
ma ecco che alle 6 del mattino ci svegliamo di soprassalto, è come essere in una centrifuga...e poi buhm, buhm, Giorgio balza in pozzetto e cerca di parare i colpi che diamo col motore fuoribordo sulla banchina di cemento, ma niente da fare...l'aliscafo è entrato a tutta manetta...siamo senza parole, controlliamo e sembra non ci siano danni, non ci resta che vestirci e lasciare al più presto l'ormeggio, ma quanto si sta meglio in rada o al gavitello?!Passa il tipo a riscuotere la tariffa d'ormeggio e non abbiamo neanche la forza di lamentarci per l'aliscafo...chiediamo per fare acqua..."si, è aperta"... col cavolo...Raggiungiamo i bagni dall'altra parte del porto (la pulizia lascia molto a desiderare, troviamo anche la cacca in una doccia, magari di bambino, ma quello è) e facciamo colazione, brevissima passeggiata (5 minuti) per vedere un po il panorama, rifornimento di cibi freschi all'alimentari e ritorno in barca. Fa un caldo micidiale già alle 10:30, facciamo acqua e scappiamo via di qui!!! Facciamo per salire a bordo...la passerella è caduta in acqua???Afferro una delle due cime di ormeggio per avvicinare la barca...ma la barca non si avvicina e la cima invece mi scorre in mano???ma che cazzo è successo??!La bitta si è spaccata, il cavo della corrente strappato, ma porca...i contraccolpi di stamattina avevano fatto danni eccome, poi deve essere passata qualche altra barca un po grande e finito il lavoro iniziato dall'aliscafo...e pensare che avevamo anche le molle d'ormeggio...ma non le abbiamo messe su?!
Facciamo acqua, ma dal rubinetto acqua non ne esce, l'addetto non si sa dove sia, forziamo lo sportello del rubinetto principale...riempiamo i serbatoi e scappiamo, almeno il motore va, ma cacchio si è storto il supporto...
Facciamo tesoro di questa lezione: anche se il porto sembra tranquillo, mai sottovalutare gli imprevisti, prendere sempre tutti gli accorgimenti, cazzare a ferro la trappa e starsene belli lontani dalla banchina almeno la notte quando non c'è bisogno di scendere a terra, e mettere le molle sulle cime di ormeggio!!!Non ultimo, mai lasciare la barca dopo un evento del genere, poteva andare peggio...
La notte e la mattinata tutt'altro che piacevoli trascorse a Sali tuttavia vengono ricompensate da una bella veleggiata, ma solo dalle 15:30, dopo una sosta balneare su Iz nella baia di Vodenjak.
Facciamo bordi di bolina con vento 13 - 14 nodi tra Iz e Ugljan, siamo un po provati, ancora due bordi e il vento ci porta dritti su Sestrunj, nella baia di Kablin. Vorremmo metterci all'ancora ma c'è troppo fondo, non ci resta che ormeggiare al piccolo molo dei pescatori locali. Troviamo anche una bella accoglienza, un anziano che passa l'estate sulla casa davanti l'attracco dell'aliscafo ci fa cenno di entrare e viene ad assisterci all'ormeggio...questa si che è ospitalità!Subito chiediamo se l'aliscafo provochi risacca, ci conforta e ci assicura che li dentro non c'è da temere se non con onda e vento da Scirocco.Sono le 21:00, ceniamo e ci godiamo in pozzetto la tranquillità e il fresco di questo luogo quasi disabitato, il paese, che conta 20 abitanti in inverno e 100 in estate, si trova a circa 2 km in cima all'isola.
Andiamo a dormire con la coperta...vengo svegliata dal canto armonioso del nostro ospite, è un canto popolare, rimango ad ascoltarlo incantata...poi prendo la videocamera e inizio a registrare, Giorgio sta dormendo, devo farglielo ascoltare...riesco a registrare solo pochi secondi, lo spettacolo è già finito purtroppo.Torno a dormire con il sorriso sulle labbra...
Miglia percorse 21 (Miglia totali 255)
La barca dei nostri sogni...a Iz (incontrata più volte in pochi giorni)
Il porticciolo dei pescatori (della domenica) di Sestrunj
Me piaze el vin...
Giorno 9. 30 Giugno 2008
Da Landin - Passman a Sali - Dugi Otok
Della giornata di ieri abbiamo apprezzato soprattutto il piacere di navigare nel pomeriggio fino a sera, nel pomeriggio c'è anche più vento ovviamente, quindi decidiamo di partire dopo le 15, destinazione Sali dove passeremo una notte in banchina per rifornimento acqua, carburante e carica delle batterie poichè sono a terra dopo una lunga giornata quasi tutta a vela o a motore con il pilota e luci di navigazione accese, al mattino la luce di fonda è spenta...le riserve di acqua sono a zero, nostro malgrado siamo costretti a tornare alla civiltà!
15:30 Lasciamo il gavitello a Landin, oggi si va a vela, nella baia ci sono 13 nodi, salpiamo issando la randa e subito apriamo anche il genoa e filiamo a 5 nodi di bolina stretta.
Poi gradualmente il vento diminuisce a 10 nodi e poi a 8,6 noi intanto facciamo bordi fra l'isola di Passman e Sit e poi con un bordo unico mure a dritta facciamo rotta su Zaglav, intanto abbiamo ormai solo 6 nodi ma la nostra velocità di crociera di 3 nodi - 3,5 nodi è più che accettabile, tanto a motore non andremmo molto più veloci. E poi che fretta abbiamo???Beh a parte sperare di trovare il distributore di benzina aperto.Alle 19:00 il vento è quasi latitante...nostro malgrado diamo motore, vorremmo mica fare notte anche oggi?!alle 20:30 siamo al molo del distributore facciamo il pieno appena in tempo per lasciare il posto all'aliscafo e ci dirigiamo a Sali. Arriviamo alle 21:30 nessuno in banchina che ci passi almeno la trappa...i vicini già ci stanno un po sulle balle, non sono certo dei campioni di cortesia marinaresca, stanno lì in pozzetto a guardarci, in fondo cosa vuoi aspettarti da un equipaggio di ragazzini su un charter?!Arriva invece un signore che ci passa la trappa e assicura una cima al molo e se ne torna a bordo della sua barca, salutiamo e ringraziamo della cortesia. Cerchiamo invano un addetto per avere istruzioni...ci attacchiamo comunque alla corrente, ma l'acqua è chiusa, faremo domani. Una passeggiata in paese, non è molto turistico, il porto è comunque pieno di ristoranti, diamo un'occhiata al Giorgiolano e decidiamo per una mangiata di scampi alla griglia al ristorante Toni. Gli scampi sono freschissimi e belli grandi, un chilo per 8 animaletti.Non ne avevamo mai visti così?!Indimenticabili, così come la notte e il risveglio che seguiranno...Il locale, l'unico del paese, dall'altra parte del porto tiene la musica a un volume sostenuto fino a tardi...ma il peggio arriva quando il locale chiude e i nostri vicini di ormeggio tornano in barca completamente ubriachi...fino alle 3 e mezza sarà un continuo dormiveglia, tra urla e tuffi a pochi cm dalla nostra barca, a niente sono valse le nostre lamentele!
continua...
Miglia percorse 17 (Miglia totali 234)
Un po provati dalla nottata e dall'effetto aliscafo ma sorridenti.
Della giornata di ieri abbiamo apprezzato soprattutto il piacere di navigare nel pomeriggio fino a sera, nel pomeriggio c'è anche più vento ovviamente, quindi decidiamo di partire dopo le 15, destinazione Sali dove passeremo una notte in banchina per rifornimento acqua, carburante e carica delle batterie poichè sono a terra dopo una lunga giornata quasi tutta a vela o a motore con il pilota e luci di navigazione accese, al mattino la luce di fonda è spenta...le riserve di acqua sono a zero, nostro malgrado siamo costretti a tornare alla civiltà!
15:30 Lasciamo il gavitello a Landin, oggi si va a vela, nella baia ci sono 13 nodi, salpiamo issando la randa e subito apriamo anche il genoa e filiamo a 5 nodi di bolina stretta.
Poi gradualmente il vento diminuisce a 10 nodi e poi a 8,6 noi intanto facciamo bordi fra l'isola di Passman e Sit e poi con un bordo unico mure a dritta facciamo rotta su Zaglav, intanto abbiamo ormai solo 6 nodi ma la nostra velocità di crociera di 3 nodi - 3,5 nodi è più che accettabile, tanto a motore non andremmo molto più veloci. E poi che fretta abbiamo???Beh a parte sperare di trovare il distributore di benzina aperto.Alle 19:00 il vento è quasi latitante...nostro malgrado diamo motore, vorremmo mica fare notte anche oggi?!alle 20:30 siamo al molo del distributore facciamo il pieno appena in tempo per lasciare il posto all'aliscafo e ci dirigiamo a Sali. Arriviamo alle 21:30 nessuno in banchina che ci passi almeno la trappa...i vicini già ci stanno un po sulle balle, non sono certo dei campioni di cortesia marinaresca, stanno lì in pozzetto a guardarci, in fondo cosa vuoi aspettarti da un equipaggio di ragazzini su un charter?!Arriva invece un signore che ci passa la trappa e assicura una cima al molo e se ne torna a bordo della sua barca, salutiamo e ringraziamo della cortesia. Cerchiamo invano un addetto per avere istruzioni...ci attacchiamo comunque alla corrente, ma l'acqua è chiusa, faremo domani. Una passeggiata in paese, non è molto turistico, il porto è comunque pieno di ristoranti, diamo un'occhiata al Giorgiolano e decidiamo per una mangiata di scampi alla griglia al ristorante Toni. Gli scampi sono freschissimi e belli grandi, un chilo per 8 animaletti.Non ne avevamo mai visti così?!Indimenticabili, così come la notte e il risveglio che seguiranno...Il locale, l'unico del paese, dall'altra parte del porto tiene la musica a un volume sostenuto fino a tardi...ma il peggio arriva quando il locale chiude e i nostri vicini di ormeggio tornano in barca completamente ubriachi...fino alle 3 e mezza sarà un continuo dormiveglia, tra urla e tuffi a pochi cm dalla nostra barca, a niente sono valse le nostre lamentele!
continua...
Miglia percorse 17 (Miglia totali 234)
Un po provati dalla nottata e dall'effetto aliscafo ma sorridenti.
lunedì 8 settembre 2008
Giorno 8. 29 Giugno 2008
Da Telascica alle Incoronate
Alle 6:40 leviamo l'ancora rigorosamente a vela, una brezza leggera ci spinge verso l'uscita dal parco. Finalmente riusciamo a partire di buon'ora!Il programma della giornata è attraversare le Incoronate, possibilmente a vela, sostare per pranzo, bagni, riparo dal caldo delle ore centrali a Lavsa per ripartire e uscire dal parco con meta per la sosta notturna ancora da definire.Con grande sorpresa dopo pochi minuti ecco spuntare la pinna dorsale di un delfino, un buongiorno così non si riceve tutti i giorni, lo interpretiamo come un segno di buon auspicio per la giornata che è appena iniziata. Dopo non molto il vento cessa, diamo motore quando siamo quasi davanti Katina.Imbocchiamo il Canale delle Icoronate tutto a motore fino alle 10:00 quando si percepisce una minima presenza di vento...con 4 nodi noi riusciamo comunque a spostarci a 3 nodi, possiamo finalmente spegnere il motore...Un paesaggio lunare e spettrale quasi...ma noi la tanto decantata bellezza di queste isole non riusciamo a coglierla...il paesaggio ci lascia quasi indifferenti...con un po di delusione, forse immaginavamo qualcosa di diverso...certamente singolari e uniche nel loro genere...alle 12.40 diamo fondo a Lavsa come da programma, speriamo che da un momento all'altro non arrivi il gommone del parco...alle 16:30 si parte, continuaiamo a scendere lungo il canale di Kornat facendo bordi al lasco con 4 - 5 nodi di apparente mentre tutti risalgono bolinando, un po li invidiamo, ma anche il nostro è un bell'andare. Il vento si fa un po più intenso ma sempre sotto i 10 nodi, attraversiamo il passaggio tra Kornat e Smokvica per immetterci nel mare di Murter, il vento ci porterebbe dritti a Murter, diamo un'occhiata sul Giorgiolano...la città è una vera zozzeria, non vale la pena fermarsi,però già che siamo quì potremmo anche allungare e andare a Sebenico per visitare le cascate...ma forse meglio non esagerare e aggiungere miglia da risalire, dobbiamo sempre tenere a mente di avere un comet 700 con motore fuoribordo da 5.5 hp!!Decidiamo di far rotta su Zut, continuaiamo a vela fino alle 19,42, il vento è ballerino, inutile tentare di fare bordi, accendiamo motore e dato che ormai il tramonto è prossimo non ci resta che trovare una baia per l'atterraggio che sarà per forza in notturna, escludiamo dunque Zut, piena di scogli non segnalati e ripieghiamo sulla baia di Landin su Passman confidando sull'ausilio del gps e della cartografia sul pc.
E' la prima volta che navighiamo in notturna e forse abbiamo scelto la zona sbagliata, la nostra insicurezza e sensazione di aver sbagliato i programmi ci assale piano piano al ritmo dell'avanzare del crepuscolo, più le forme delle isole diventano confuse più ci accorgiamo che non era il caso...ormai siamo in ballo, aspettiamo che i fari si accendano e ci permettano di capire meglio dove siamo.Avvistiamo il faro di Kosara, che indica l'ingresso alla baia di Landin ma c'è da fare attenzione ad uno scoglio non segnalato al suo interno, basterà tenersi accostati a Kosara, ma cavolo non si vede un tubo, è pure una notte di luna nuova...vabbè sorvoliamo...speriamo almeno in qualche luce sulla costa, macchè niente, giusto le luci di fonda delle barche nella baia, è già qualcosa ma non è facile capire le distanze tant'è che in un attimo ci ritroviamo in mezzo alle barche alla fonda, alcune senza neanche la luce accesa...panico...ma ecco spuntare dal nulla il barchino dell'addetto alla riscossione , ce lo troviamo addosso, neanche una luce accesa a bordo, ci informa: "qui boa"!!!noi ci guardiamo intorno ma ste boe non le vediamo mica???e noi : "ci aiuti tu?"in un attimo da motore e riscompare nel buoi, lo seguiamo a orecchio e poi riusciamo ad illuminarlo con la torcia, gli lancio una cima...la boa è un piccolo parabordo bianco e blu!!!intorno è pieno di barche senza luci, come spettri appena visibili nella notte...un brivido e poi tiriamo un sospiro di sollievo, lezione imparata!!!Sono le 23:30 filiamo in cabina e ci addormentiamo subito.
Miglia percorse 38 (Miglia totali 217)
Il Faro di Sestrice
Il passaggio di Opat
Tramonto nel mare di Murter -Il sole scende dietro Kornat
Alle 6:40 leviamo l'ancora rigorosamente a vela, una brezza leggera ci spinge verso l'uscita dal parco. Finalmente riusciamo a partire di buon'ora!Il programma della giornata è attraversare le Incoronate, possibilmente a vela, sostare per pranzo, bagni, riparo dal caldo delle ore centrali a Lavsa per ripartire e uscire dal parco con meta per la sosta notturna ancora da definire.Con grande sorpresa dopo pochi minuti ecco spuntare la pinna dorsale di un delfino, un buongiorno così non si riceve tutti i giorni, lo interpretiamo come un segno di buon auspicio per la giornata che è appena iniziata. Dopo non molto il vento cessa, diamo motore quando siamo quasi davanti Katina.Imbocchiamo il Canale delle Icoronate tutto a motore fino alle 10:00 quando si percepisce una minima presenza di vento...con 4 nodi noi riusciamo comunque a spostarci a 3 nodi, possiamo finalmente spegnere il motore...Un paesaggio lunare e spettrale quasi...ma noi la tanto decantata bellezza di queste isole non riusciamo a coglierla...il paesaggio ci lascia quasi indifferenti...con un po di delusione, forse immaginavamo qualcosa di diverso...certamente singolari e uniche nel loro genere...alle 12.40 diamo fondo a Lavsa come da programma, speriamo che da un momento all'altro non arrivi il gommone del parco...alle 16:30 si parte, continuaiamo a scendere lungo il canale di Kornat facendo bordi al lasco con 4 - 5 nodi di apparente mentre tutti risalgono bolinando, un po li invidiamo, ma anche il nostro è un bell'andare. Il vento si fa un po più intenso ma sempre sotto i 10 nodi, attraversiamo il passaggio tra Kornat e Smokvica per immetterci nel mare di Murter, il vento ci porterebbe dritti a Murter, diamo un'occhiata sul Giorgiolano...la città è una vera zozzeria, non vale la pena fermarsi,però già che siamo quì potremmo anche allungare e andare a Sebenico per visitare le cascate...ma forse meglio non esagerare e aggiungere miglia da risalire, dobbiamo sempre tenere a mente di avere un comet 700 con motore fuoribordo da 5.5 hp!!Decidiamo di far rotta su Zut, continuaiamo a vela fino alle 19,42, il vento è ballerino, inutile tentare di fare bordi, accendiamo motore e dato che ormai il tramonto è prossimo non ci resta che trovare una baia per l'atterraggio che sarà per forza in notturna, escludiamo dunque Zut, piena di scogli non segnalati e ripieghiamo sulla baia di Landin su Passman confidando sull'ausilio del gps e della cartografia sul pc.
E' la prima volta che navighiamo in notturna e forse abbiamo scelto la zona sbagliata, la nostra insicurezza e sensazione di aver sbagliato i programmi ci assale piano piano al ritmo dell'avanzare del crepuscolo, più le forme delle isole diventano confuse più ci accorgiamo che non era il caso...ormai siamo in ballo, aspettiamo che i fari si accendano e ci permettano di capire meglio dove siamo.Avvistiamo il faro di Kosara, che indica l'ingresso alla baia di Landin ma c'è da fare attenzione ad uno scoglio non segnalato al suo interno, basterà tenersi accostati a Kosara, ma cavolo non si vede un tubo, è pure una notte di luna nuova...vabbè sorvoliamo...speriamo almeno in qualche luce sulla costa, macchè niente, giusto le luci di fonda delle barche nella baia, è già qualcosa ma non è facile capire le distanze tant'è che in un attimo ci ritroviamo in mezzo alle barche alla fonda, alcune senza neanche la luce accesa...panico...ma ecco spuntare dal nulla il barchino dell'addetto alla riscossione , ce lo troviamo addosso, neanche una luce accesa a bordo, ci informa: "qui boa"!!!noi ci guardiamo intorno ma ste boe non le vediamo mica???e noi : "ci aiuti tu?"in un attimo da motore e riscompare nel buoi, lo seguiamo a orecchio e poi riusciamo ad illuminarlo con la torcia, gli lancio una cima...la boa è un piccolo parabordo bianco e blu!!!intorno è pieno di barche senza luci, come spettri appena visibili nella notte...un brivido e poi tiriamo un sospiro di sollievo, lezione imparata!!!Sono le 23:30 filiamo in cabina e ci addormentiamo subito.
Miglia percorse 38 (Miglia totali 217)
Il Faro di Sestrice
Lavsa
Il passaggio di Opat
Tramonto nel mare di Murter -Il sole scende dietro Kornat
Giorno 7. 28 Giugno 2008
Telascica
Passiamo una giornata a terra, ci arrampichiamo su per il sentiero e ai nostri occhi appare lo spettacolo grandioso delle falesie a picco sul mare, non so quanto siano alte, forse 30 metri?la roccia emerge da un mare blu e smeraldo, verso sud le Incoronate...abbiamo quasi raggiunto l'obiettivo che l'anno precedente avevamo mancato, infatti non eravamo riusciti a scendere oltre Lussino!Seguendo il sentiero arriviamo al lago salato, proviamo a fare un bagno ma l'acqua è troppo calda...usciamo quasi subito un po disgustati!Nel pomeriggio torniamo a bordo, per oggi abbiamo già camminato troppo!In verità a me piacerebbe seguire il sentiero che va verso il nord dell'isola per avere la visuale del parco nel suo insieme...ma Giorgio mi fa desistere...torniamo a bordo, quasi subito arriva il gommone dei guardiaparco che ci autorizzano a restare per un'altra notte senza dover pagare di nuovo l'ingresso (non ho capito se in realtà il biglietto vale 2 giorni??), intanto una barca entra a vela nella baia, io e Giorgio ci guardiamo e avvisiamo che intendiamo spostarci più all'interno.Lasciamo il gavitello a vela, facciamo bordi tra gli isolotti, al ritmo di una virata al minuto, è molto divertente, per dare poi ancora nella baia più interna del parco dove passeremo la notte.
Il lago salato
Passiamo una giornata a terra, ci arrampichiamo su per il sentiero e ai nostri occhi appare lo spettacolo grandioso delle falesie a picco sul mare, non so quanto siano alte, forse 30 metri?la roccia emerge da un mare blu e smeraldo, verso sud le Incoronate...abbiamo quasi raggiunto l'obiettivo che l'anno precedente avevamo mancato, infatti non eravamo riusciti a scendere oltre Lussino!Seguendo il sentiero arriviamo al lago salato, proviamo a fare un bagno ma l'acqua è troppo calda...usciamo quasi subito un po disgustati!Nel pomeriggio torniamo a bordo, per oggi abbiamo già camminato troppo!In verità a me piacerebbe seguire il sentiero che va verso il nord dell'isola per avere la visuale del parco nel suo insieme...ma Giorgio mi fa desistere...torniamo a bordo, quasi subito arriva il gommone dei guardiaparco che ci autorizzano a restare per un'altra notte senza dover pagare di nuovo l'ingresso (non ho capito se in realtà il biglietto vale 2 giorni??), intanto una barca entra a vela nella baia, io e Giorgio ci guardiamo e avvisiamo che intendiamo spostarci più all'interno.Lasciamo il gavitello a vela, facciamo bordi tra gli isolotti, al ritmo di una virata al minuto, è molto divertente, per dare poi ancora nella baia più interna del parco dove passeremo la notte.
E laggiù le Incoronate!
Il lago salato
domenica 7 settembre 2008
Giorno 6. 27 Giugno 2008
Da Bozava - Dugi Otok a Telascica - Dugi Otok
Notte tranquilla, abbiamo dormito come pietre, solo alle 6 del mattino ci svegliano due pescatori, moglie e marito, che vengono a tirare su la loro piccola rete.Do un'occhiata fuori dal passo d'uomo e mi rimetto a dormire...partiamo solo alle 10:47 facciamo rotta per Telascica con 8,5 nodi da SE, dritto sulla nostra prua, procediamo a vela per un po poi il vento addirittura cessa totalmente e diamo motore, teniamo aperta la randa, a mezzogiorno e mezzo di nuovo 8 nodi di vento da SSW che ci permette di tenere una bolina larga fino al passaggio dell'Isola di Katina.Entriamo a Telascica per questo passaggio stretto e suggestivo, all'interno un paesaggio lacustre, a me ricorda molto le montagne del Parco dei Sibillini!Alle 18:00 prendiamo uno dei tanti gavitelli liberi nella baia di Mir con l'intenzione l'indomani di fare un'escursione a piedi al lago salato e alle falesie.In serata è prevista bora fino a 30 nodi, al gavitello ci sentiamo abbastanza tranquilli.
Verso le 21:00,a differenza degli altri giorni, è già notte a causa dei cumuli scuri che nascondono il cielo luminoso e le raffiche di bora non tardano ad arrivare.Le sensazioni sono intense ma sappiamo di non correre (quasi) nessun pericolo.Il gavitello e la cima reggono egregiamente e alle 22:30 è già tutto finito.
Miglia percorse 25,50 (Miglia totali 179)
Il passaggio a nord di Katina
Boiled Fish al gavitello di Mir
Bora a Telascica
Notte tranquilla, abbiamo dormito come pietre, solo alle 6 del mattino ci svegliano due pescatori, moglie e marito, che vengono a tirare su la loro piccola rete.Do un'occhiata fuori dal passo d'uomo e mi rimetto a dormire...partiamo solo alle 10:47 facciamo rotta per Telascica con 8,5 nodi da SE, dritto sulla nostra prua, procediamo a vela per un po poi il vento addirittura cessa totalmente e diamo motore, teniamo aperta la randa, a mezzogiorno e mezzo di nuovo 8 nodi di vento da SSW che ci permette di tenere una bolina larga fino al passaggio dell'Isola di Katina.Entriamo a Telascica per questo passaggio stretto e suggestivo, all'interno un paesaggio lacustre, a me ricorda molto le montagne del Parco dei Sibillini!Alle 18:00 prendiamo uno dei tanti gavitelli liberi nella baia di Mir con l'intenzione l'indomani di fare un'escursione a piedi al lago salato e alle falesie.In serata è prevista bora fino a 30 nodi, al gavitello ci sentiamo abbastanza tranquilli.
Verso le 21:00,a differenza degli altri giorni, è già notte a causa dei cumuli scuri che nascondono il cielo luminoso e le raffiche di bora non tardano ad arrivare.Le sensazioni sono intense ma sappiamo di non correre (quasi) nessun pericolo.Il gavitello e la cima reggono egregiamente e alle 22:30 è già tutto finito.
Miglia percorse 25,50 (Miglia totali 179)
Il passaggio a nord di Katina
Boiled Fish al gavitello di Mir
Bora a Telascica
Giorno 5. 26 Giugno 2008
Da Ist a Bozava - Dugi Otok
Sveglia in tutta tranquillità...compriamo del pesce da un pescatore e decidiamo di mangiarcelo in tutta calma e poi partire.Ci gustiamo una zuppa di pesce da leccarsi i baffi.Alle 15:45 siamo pronti a partire, lasciamo il gavitello a vela, nella baia ci sono 7 nodi ma fuori scenderà a 2,5- 3 nodi, ma di accendere il motore non se ne parla, e poi siamo in prossimità della nostra meta e di tempo ne abbiamo (rientro previsto per il 20 luglio).Viaggiamo ad una media di 3 nodi, qui tra le isole il vento ha direzione variabile e piano piano cambiando spesso andatura arriviamo davanti Bozava su Dugi Otok.Sono le 20:00 e ci gustiamo un tramonto dalle tinte oro e notiamo quanto sia piacevole navigare dal pomeriggio a sera... L'isola è rigogliosa di una vegetazione di pini che emanano un profumo intenso e colorano l'aqua di riflessi verde scuro, ci avviciniamo alla costa e individuiamo una piccola insenatura, perfetta per passare la notte.Diamo ancora, difficilmente qualche altra imbarcazione verrà a farci compagnia, ci siamo piazzati proprio al centro della baia.Anche l'acqua sembra profumi di pino, finalmente soli!Un bagno indimenticabile!
Sveglia in tutta tranquillità...compriamo del pesce da un pescatore e decidiamo di mangiarcelo in tutta calma e poi partire.Ci gustiamo una zuppa di pesce da leccarsi i baffi.Alle 15:45 siamo pronti a partire, lasciamo il gavitello a vela, nella baia ci sono 7 nodi ma fuori scenderà a 2,5- 3 nodi, ma di accendere il motore non se ne parla, e poi siamo in prossimità della nostra meta e di tempo ne abbiamo (rientro previsto per il 20 luglio).Viaggiamo ad una media di 3 nodi, qui tra le isole il vento ha direzione variabile e piano piano cambiando spesso andatura arriviamo davanti Bozava su Dugi Otok.Sono le 20:00 e ci gustiamo un tramonto dalle tinte oro e notiamo quanto sia piacevole navigare dal pomeriggio a sera... L'isola è rigogliosa di una vegetazione di pini che emanano un profumo intenso e colorano l'aqua di riflessi verde scuro, ci avviciniamo alla costa e individuiamo una piccola insenatura, perfetta per passare la notte.Diamo ancora, difficilmente qualche altra imbarcazione verrà a farci compagnia, ci siamo piazzati proprio al centro della baia.Anche l'acqua sembra profumi di pino, finalmente soli!Un bagno indimenticabile!
Miglia percorse 15 (Miglia totali 153,50)
sabato 6 settembre 2008
Giorno 5. 25 Giugno 2008
Da Lussin Piccolo a Ist
9:50 Molliamo gli ormeggi e risaliamo tutto il canale di Lussino, per poi ridiscendere...non passa più...usciti in mare un po di vento c'è, se 5 nodi si possono definire vento!Ma noi abbiamo le super vele e Boiled fish riesce ad andare ad una media di 3,5 nodi al lasco, così fino ad Ist.Da Lussino in poi per noi è tutto nuovo, Ilovik, Premuda, Skarda, ci fermeremo al ritorno adesso la meta sono le Incoronate, meglio approfittare finchè il meteo è favorevole.Quella di Ist è una baia ampia e profonda, ci mettiamo al gavitello e scendiamo a terra per mangiarci una bistecca al ristorante Carruba.Ci mettiamo a dormire e sentiamo un rumore sospetto, come di acqua che zampilla all'interno della barca, subito a tirar su paioli e aprire i gavoni...macchè niente...è tutto apposto...ma che cavolo sarà???la corrente???le bollicine d'aria prodotte dalle alghe???microorganismi???prendiamo una torncia e andiamo in pozzetto e puntata la luce sull'acqua vediamo tanti piccoli pesci (5mm?) picchiare e rimbalzare sullo scafo di Boiled fish?!vabbè che è un pesce lesso però che strano fenomeno?!
Miglia percorse 30 (Miglia totali 138,5)
Premuda (In primo piano le supervele)
Boiled fish al gavitello ad Ist
Io e Giorgio
9:50 Molliamo gli ormeggi e risaliamo tutto il canale di Lussino, per poi ridiscendere...non passa più...usciti in mare un po di vento c'è, se 5 nodi si possono definire vento!Ma noi abbiamo le super vele e Boiled fish riesce ad andare ad una media di 3,5 nodi al lasco, così fino ad Ist.Da Lussino in poi per noi è tutto nuovo, Ilovik, Premuda, Skarda, ci fermeremo al ritorno adesso la meta sono le Incoronate, meglio approfittare finchè il meteo è favorevole.Quella di Ist è una baia ampia e profonda, ci mettiamo al gavitello e scendiamo a terra per mangiarci una bistecca al ristorante Carruba.Ci mettiamo a dormire e sentiamo un rumore sospetto, come di acqua che zampilla all'interno della barca, subito a tirar su paioli e aprire i gavoni...macchè niente...è tutto apposto...ma che cavolo sarà???la corrente???le bollicine d'aria prodotte dalle alghe???microorganismi???prendiamo una torncia e andiamo in pozzetto e puntata la luce sull'acqua vediamo tanti piccoli pesci (5mm?) picchiare e rimbalzare sullo scafo di Boiled fish?!vabbè che è un pesce lesso però che strano fenomeno?!
Miglia percorse 30 (Miglia totali 138,5)
Premuda (In primo piano le supervele)
Boiled fish al gavitello ad Ist
Io e Giorgio
Giorno 4. 24 Giugno 2008
Da Unije a Lussin Piccolo
Cambio di programma, facciamo sosta a Lussino per fare benzina e cambusa, soprattutto scorte di acqua, che tutti dicono che più a sud è difficile trovare rifornimenti.Come disse la volpe all'uva: tanto non c'è vento e piuttosto che andare a motore...facciamo anche il cambio di vele...sfoggiamo le nostre vele nuove in Maxxpen che con venti leggeri o inesistenti rendono almeno un po.Passiamo nostro malgrado una notte al marina.L'anno scorso siamo stati bloccati qui per 4 giorni a causa della Bora...siamo un po scaramantici...forse la ninfa Calipso in raltà vive qui...speriamo non sia così!E ti pareva i dirimpettai di banchina sono due motoschifi con equipaggio di pargoli fuori controllo...ci guardiamo col vicino tedesco e comunichiamo con gli sguardi...noi scappiamo e andiamo a fare un giro in paese...al ritorno sono ancora lì che schiamazzano in banchina...riscappiamo, abbiamo un appuntamento al locale dove fino a qualche anno fa si andava a fare la doccia. Abbiamo incontrato l'equipaggio di Koala, un Cristina Plastivela di base a Caorle, di ritorno dalla loro vacanza, abbiamo trascorso una serata divertente e con ottima musica (repertorio rock anni 70) offerta dalla Catacomb Band. Siamo gli ultimi a lasciare il locale, praticamente ci cacciano...Poi tutti in pozzetto a bordo di Boiled fish, si finisce col parlare di politica, forse abbiamo bevuto troppo Pelinkovac!!si è fatto tardi meglio andare a nanna.
Miglia percorse 12,5 (Miglia totali 108,5)
Giorno 3. 23 Giugno 2008
Da Veruda a Unije
Il faro di Porer
Svegliati tardi...leviamo l'ancora solo alle 10:00 dopo aver fatto colazione con un bel pezzo di torta portata a bordo da Suleiman, l'alimentari galleggiante di Veruda...Usciti dalla baia diamo vela e con 8 nodi da SE ci mettiamo di bolina con prua 200° a 3,5 nodi...ah finalmente possiamo riposare le nostre orecchie che di prima mattina, soprattutto, non è gradevole il rumore del motore!!Arrivati a Porer il vento cala e gira per i 150°, siamo costretti a virare e far rotta su Galiola, viaggiamo a soli 2,5 nodi, ci toccherà fare bordi se vogliamo andare a Krivica, o accendere motore...sai cosa c'è...il vento ci porta ad Unije e noi seguiamo il vento!
Bella veleggiata fino all'imbocco del Canale di Unije, poi diamo motore fino alla baia di Vogniska dove diamo ancora per passare la notte.Non prima di esserci quasi incagliati tra l'isola di Unije e quella di Misnjak!!Per accorciare...
Miglia percorse 28 (Miglia totali 96)
Il faro di Porer
Galiola
Giorno 2. 22 Giugno 2008
Da Novigrad a Veruda
La partenza è alle 8:30, 1 nodo di vento e stato del mare 0, l'anticiclone delle azzorre si è piantato sul Mediterraneo, e per fortuna, visto che fino al 18 del mese il meteo è stato autunnale, ma cavolo proprio 0 vento è troppo!!!Ci prepariamo a subire ancora un caldo africano e 6 ore di rumore assordante del motore, quest'anno faremo tappe di circa 30 miglia al giorno, vogliamo arrivare alle Incoronate nel minor tempo possibile per poi risalire con tutta calma.
A mezzogiorno abbiamo Rovigno al mascone e alle 12:15, stremati dal caldo, diamo ancora alle Isole Rosse per un bagno, pranzo e ancora bagno e riposino anche in attesa che si alzi qualche termica.Alle 14:20 c'è il vento!Ci riprendiamo dal torpore, tiriamo via il tendalino e salpiamo a vela, finalmente, che bello il rumore del vento e dell'acqua che scorre sullo scafo!L'idillio dura poco, alle 15:30 rolliamo il genoa e accendiamo motore...Alle 17:30 attracchiamo al molo del distributore di carburante del Marina Veruda, mi sa che alle Incoronate ci arriveremo a motore!!!Facciamo acqua al molo 2 e alle 18:00 diamo fondo nella baia di Veruda, sosta tecnica e strategica prima di attraversare il Quarnaro.La baia non è certo bella ma comunque ben riparata e tranquilla, per di più c'è un campeggio con docce e market...e poi per noi Veruda è Veruda...qui abbiamo trascorso la nostra prima notte in rada!Quest'anno abbiamo un "quasi" tender a remi (meglio del canotto per bambini dell'anno scorso) e ci precipitiamo al campeggio per una doccia e un piatto di Cevapcici e birra fresca.Rientro in barca al buio, non abbiamo portato con noi neanche una torcia, solo la luce del monitor dei cellulari per evitare di cadere lungo il sentiero!
Scarichiamo dal cellulare il bollettino meteo, indovinate, domani calma piatta!Ma per fare il Quarnaro meglio così...
La partenza è alle 8:30, 1 nodo di vento e stato del mare 0, l'anticiclone delle azzorre si è piantato sul Mediterraneo, e per fortuna, visto che fino al 18 del mese il meteo è stato autunnale, ma cavolo proprio 0 vento è troppo!!!Ci prepariamo a subire ancora un caldo africano e 6 ore di rumore assordante del motore, quest'anno faremo tappe di circa 30 miglia al giorno, vogliamo arrivare alle Incoronate nel minor tempo possibile per poi risalire con tutta calma.
A mezzogiorno abbiamo Rovigno al mascone e alle 12:15, stremati dal caldo, diamo ancora alle Isole Rosse per un bagno, pranzo e ancora bagno e riposino anche in attesa che si alzi qualche termica.Alle 14:20 c'è il vento!Ci riprendiamo dal torpore, tiriamo via il tendalino e salpiamo a vela, finalmente, che bello il rumore del vento e dell'acqua che scorre sullo scafo!L'idillio dura poco, alle 15:30 rolliamo il genoa e accendiamo motore...Alle 17:30 attracchiamo al molo del distributore di carburante del Marina Veruda, mi sa che alle Incoronate ci arriveremo a motore!!!Facciamo acqua al molo 2 e alle 18:00 diamo fondo nella baia di Veruda, sosta tecnica e strategica prima di attraversare il Quarnaro.La baia non è certo bella ma comunque ben riparata e tranquilla, per di più c'è un campeggio con docce e market...e poi per noi Veruda è Veruda...qui abbiamo trascorso la nostra prima notte in rada!Quest'anno abbiamo un "quasi" tender a remi (meglio del canotto per bambini dell'anno scorso) e ci precipitiamo al campeggio per una doccia e un piatto di Cevapcici e birra fresca.Rientro in barca al buio, non abbiamo portato con noi neanche una torcia, solo la luce del monitor dei cellulari per evitare di cadere lungo il sentiero!
Scarichiamo dal cellulare il bollettino meteo, indovinate, domani calma piatta!Ma per fare il Quarnaro meglio così...
Miglia percorse 34 (Totali 68)
Giorno 1. 21 Giugno 2008
Da Caorle a Novigrad
Molliamo gli ormeggi alle 8:40. Fuori dalla bocca di porto constatiamo la totale assenza di vento...dovremo sopportare per 7 ore e mezzo il rumore del motore fuoribordo...teniamo aperta la randa tanto per fare ombra!!ma soffriamo comunque il caldo fino all'arrivo a Novigrad alle 16:15.Ma che bello qui il mare è blu!!! Facciamo dogana e capitaneria e prendiamo l'ultimo gavitello libero davanti la diga foranea. Bagnetto rinfrescante e corsa al bar per birretta fresca.Cena spartana in barca.La serata si è conclusa con il sottofondo di una rock band con un bel repertorio anni 70 ma una pessima interpretazione...
Miglia percorse 34 (Miglia totali 34)
Molliamo gli ormeggi alle 8:40. Fuori dalla bocca di porto constatiamo la totale assenza di vento...dovremo sopportare per 7 ore e mezzo il rumore del motore fuoribordo...teniamo aperta la randa tanto per fare ombra!!ma soffriamo comunque il caldo fino all'arrivo a Novigrad alle 16:15.Ma che bello qui il mare è blu!!! Facciamo dogana e capitaneria e prendiamo l'ultimo gavitello libero davanti la diga foranea. Bagnetto rinfrescante e corsa al bar per birretta fresca.Cena spartana in barca.La serata si è conclusa con il sottofondo di una rock band con un bel repertorio anni 70 ma una pessima interpretazione...
Miglia percorse 34 (Miglia totali 34)
Diario di bordo
Questo è un tentativo di ricostruzione del diario di bordo di Boiled fish durante il viaggio in Croazia che abbiamo fatto questa estate dal 21 giugno al 17 luglio.
All'inizio abbiamo scritto poi per pigrizia abbiamo preferito vivere i momenti e affidarli ai ricordi piuttosto che alle pagine del libro di bordo...da pessimi marinai!!!
All'inizio abbiamo scritto poi per pigrizia abbiamo preferito vivere i momenti e affidarli ai ricordi piuttosto che alle pagine del libro di bordo...da pessimi marinai!!!
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