mercoledì 22 febbraio 2012

Ma sai che c'è....

che ci risparmiamo tempo, fatica, stress e sbattimento, non andiamo in cantiere questa primavera e ci godiamo il mare!!!
visto che il rimessaggio non gradisce la nostra presenza in questo periodo gli occupiamo un invaso per un mese e gli creiamo problemi con il lavoro della riverniciatura, (che poi non è il periodo ideale per le temperature) perchè rodersi il fegato per un mese e poi stare qui ad aspettare che facciano la grazia di confermare una data per l'alaggio???
visto che il Rina non sa più come deve misurare la lunghezza lh secondo la normativa CE, visto che la legge non è ancora definitiva...ma chi ce lo fa fare di fare i chiaroveggenti o gli psichiatri a cercare di capire cosa abbiano in mente??? avere il pepe al culo e lo stress dell'incertezza a che serve?
Paperoga rimane in acqua alla faccia di tutto e di tutti!!! Se ne riparla ad Ottobre...

Faremo fare una pulizia della carena a Maggio da un sub e faremo cambiare gli zinchi, altri lavori che possiamo fare anche non in cantiere li faremo con calma in porto.

"La barca non è soltanto il mezzo per raggiungere una meta, è la libertà", diceva Moitessier, perchè allora privarsi della libertà di viverla con calma?
Il mondo della nautica italiana purtroppo ha poco da condividere con il punto di vista di Moitessier e dei veri appassionati e il più delle volte la barca è un mezzo attraverso il quale gli operatori del settore ed ora anche lo Stato, ricattano e rapinano ma soprattutto frustrano il desiderio di coltivare una passione con il solo scopo di trarne profitto.


6 commenti:

Meteocartoline ha detto...

Da me hanno litigato e non si puo' piu' alare e fare carena sul piazzale.
Insomma: sto come voi.

Eudaimonia ha detto...

ecco... forse è meglio se ce diamo all'ippica tu che dici??!

the dreamer ha detto...

L'ultima parte del post la condivido ancor di più.
Chissà cosa penserebbe oggi Bernard dell'Italia se sapesse come stanno le cose?

Y2K ha detto...

Noi cerchiamo la libertà, ma siamo sempre più ricattati e taglieggiati.

Purtroppo, mi dispiace davvero molto dirlo, è un malcostume solo Italiano, sia nei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo sia su quelli dei Caraibi Francesi ed Inglesi, sono cose che non esistono, senza parlare di USA o Canada che sono anni luce avanti a noi.
Il mondo della nautica porta un indotto che fa campare anche intere economie, da noi no. Davvero incomprensibile.

Con la mia barca ho fatto di tutto per avere e tenere la bandiera Italiana, ormeggiare in Italia, dare lavoro in Italia... è sempre più difficile resistere al richiamo da parte dei paesi vicini, mi rendo conto che sto buttando via denaro ed accumulando bile !
Fino a quando ?

Max

Eudaimonia ha detto...

@the dreamer infatti Bernard frequentava luoghi molto differenti e che purtroppo non esistono più così come erano ai suoi tempi e soprattutto aveva fatto la scelta di vivere per lo più sul continente liquido!
@Max si discuteva negli ultimi tempi con un amico che è molto amareggiato dell'atteggiamento dell'ambiente della nautica da diporto in Italia se alla fine quello che ci vendono come un sogno di libertà non sia altro che una trappola, un altro modo per renderci schiavi del consumo, ci fosso almeno qualità e professionalità! in molti casi i cantieri e i liberi professionisti sono degli azzeccagarbugli e c'è da avere paura di affidargli la propria barca per i danni che possono fare e per le cifre che chiedono. Allora uno cerca di fare le cose da solo ma anche in questo caso gli ostacoli sono molti, non ci sono aree che lo consentono e quando ci sono dipende da come si alzano la mattina, oggi ti fanno fare e domani non più...

the dreamer ha detto...

I tempi sono cambiati, anche la gente, e non c'è più solidarietà.

Sono un romanticone e cerco di vedere in tutti sincerità e onestà, ma spesso rimango deluso e sto male; vorrei scappare, forse mi ci vorrà un'altra vita per dimenticare.

Per fortuna mi fanno fare tutti i lavori, e ne ho tanti, senza problemi.