"Se in me è quella voglia di cercare che spinge le vele verso terre non ancora scoperte, se nel piacere è un piacere di navigante, se mai gridai giubilante: 'la costa scomparve' - ecco anche la mia ultima catena è caduta - il senza-fine mucchia intorno a me, laggiù lontano splende per me lo spazio e il tempo, orsù! Coraggio! Vecchio cuore!". F. Nietzsche
domenica 31 ottobre 2010
venerdì 29 ottobre 2010
mercoledì 27 ottobre 2010
Nuvole
Nuvole… Oggi sono consapevole del cielo, poiché ci sono giorni in cui non lo guardo ma solo lo sento, vivendo nella città senza vivere nella natura in cui la città è inclusa.
Nuvole… Sono loro oggi la principale realtà, e mi preoccupano come se il velarsi del cielo fosse uno dei grandi pericoli del mio destino.
Nuvole… Corrono dall'imboccatura del fiume verso il Castello; da Occidente verso Oriente, in un tumultuare sparso e scarno, a volte bianche se vanno stracciate all'avanguardia di chissà che cosa; altre volte mezze nere, se lente, tardano ad essere spazzate via dal vento sibilante; infine nere di un bianco sporco se, quasi volessero restare, oscurano più col movimento che con l'ombra i falsi punti di fuga che le vie aprono fra le linee chiuse dei caseggiati.
Nuvole… Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia. Sono l'intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono, fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere, la media astratta e carnale fra cose che non sono niente più il niente di me stesso.
Nuvole… Che inquietudine se sento, che disagio se penso, che inutilità se voglio!
Nuvole… Continuano a passare,alcune così enormi ( poiché le case non lasciano misurare la loro esatta dimensione ) che paiono occupare il cielo intero; altre di incerte dimensioni, come se fossero due che si sono accoppiate o una sola che si sta rompendo in due, a casaccio, nell'aria alta contro il cielo stanco; altre ancora piccole, simili a giocattoli di forme poderose, palle irregolari di un gioco assurdo, da parte, in un grande isolamento fredde.
Nuvole… Mi interrogo e mi disconosco. Non ho mai fatto niente di utile né faro niente di giustificabile. Quella parte della mia vita che non ho dissipato a interpretare confusamente nessuna cosa, l'ho spesa a dedicare versi prosastici alle intrasmissibili sensazioni con le quali rendo mio l'universo sconosciuto. Sono stanco di me oggettivamente e soggettivamente. Sono stanco di tutto e del tutto di tutto.
Nuvole… Esse sono tutto, crolli dell'altezza, uniche cose oggi reali fra la nulla terra e il cielo inesistente; brandelli indescrivibili del tedio che loro attribuisco: nebbia condensata in minacce incolori; fiocchi di cotone sporco di un ospedale senza pareti.
Nuvole… Sono come me un passaggio figurato tra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l'oscurità, finzioni dell'intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.
Nuvole… Continuano a passare, continuano ancora a passare, passeranno sempre continuamente, in una sfilza discontinua di matasse opache, come il prolungamento diffuso di un falso cielo disfatto.
Fernando Pessoa
martedì 26 ottobre 2010
Succede solo in Maremma!!!
Su segnalazione di Renzo pubblico la foto di un evento alquanto bizzarro verificatosi al marina di Scarlino...
qui al Marina di San Rocco per ora mi dicono essere visitato dai ratti... ma come ci si difende dai cinghiali?
giovedì 21 ottobre 2010
Uomini senza vento
Simone Perotti ha pubblicato da poco il suo nuovo romanzo "Uomini senza vento" , un noir ambientato nel Tirreno tra la Corsica, l'Elba e Ponza. La stesura del libro è precedente ad "Adesso basta" e nella sua trama vengono toccati gli stessi temi e sviluppate quelle riflessioni sull'individuo e sulla società moderna che sono alla base del fenomeno del downishifting. Il protagonista, in vacanza a Ponza con la sua barca a vela, si ritrova suo malgrado coinvolto in una lotta ambientalista contro navi baleniere. Incalzato dagli eventi e stimolato dal confronto con il carattere forte della co-protagonista, attivista ambientalista, si ritrova a fare i conti con se stesso, a fare il bilancio della sua vita, progressivamente, fino a trovare il coraggio di cambiare.
Un fatto curioso... mentre leggevo il libro, negli ultimi giorni, ho ricevuto l'email di un ragazzo (quasi quarantenne) conosciuto tramite facebook e col quale abbiamo scambiato pochi messaggi tutto sommato, che ha avuto piacere di condividere con me una notizia importante, è uscito dal tritacarne del lavoro stipendiato, ha dato le dimissioni...ora progetta il suo futuro su altre basi, più di tutto mi dice: "voglio il tempo, cio' di cui siamo privati con violenza e che provero' a riprendermi!"
Ha avuto il coraggio di cambiare e visto che è a quelli come lui che Simone dedica il libro io gli dedico questa mini recensione. In culo alla balena e congratulazioni Daniele!!!
domenica 17 ottobre 2010
domenica 10 ottobre 2010
Passi d'uomo e finestrature - Prima parte
Della serie: quando ti applichi in un lavoro con buona volontà e desiderio di appagamento mentre il risultato finale non è pienamente soddisfacente e per raggiungerlo si è pure dovuto faticare parecchio!!
Finalmente dopo 2 giorni di tribolazioni sono riuscita, con intervento finale di Giorgio, a montare il plexiglass del passo d'uomo della cuccetta di prua.
Prima il dilemma su cosa usare per sigillare...sikaflex o silicone? Quasi avevo optato per il sika, ero pure andata a comprarlo, ma il giorno dopo l'ho restituito che era pure scaduto a luglio. Dopo aver sentito più opinioni ho ritenuto più valide quelle pro silicone, soprattutto per il mio caso di montaggio con viti in cui non è necessaria una tenuta particolare ma solo una sigillatura. Il silicone forse avrà una durata nel tempo minore ma è più facile da rimuovere (in effetti il secondo plexiglass era montato con sikaflex e per toglierlo si è tribolato parecchio e visto che era da buttare non si è guardato a non rovinarlo e si è spaccato in più parti.) e forse anche più elastico, caratteristica fondamentale per il plexiglass soggetto a dilatazioni dovute al calore. Inoltre si dice che là dove è stato applicato silicone sia difficile rimuovere completamente le sue tracce e quindi dannoso per l'applicazione di altri composti come il sikaflex con il rischio di non avere una aderenza perfetta. Nel caso specifico i vecchi plexiglass dei passi d'uomo erano incollati con sika e poi esternamente rattoppati con silicone, evidentemente facevano acqua e smontarli sarebbe significato romperli.
Compro anche viti nuove, ingenuamente uguali alle vecchie che avevano però corroso l'alluminio del telaio...
Mi armo di cartavetrata ad acqua per metallo 220 che già mi ritrovo in barca e passo circa 3 ore a levigare il plexi affinchè entri nel telaio...una fatica immane...faccio i buchi sul nuovo e le svasature per le viti. Nastro di carta tutto intorno dentro e fuori...silicone applicato sul telaio, metto il plexiglass e comincio ad avvitare le viti che però non prendono...impreco in aramaico antico che mi toccherà togliere tutto, aspettare che asciughi e ripulire il silicone fresco che è peggio che quello vecchio... vado a comprare viti più lunghe?! Ora faccio la prova senza silicone e non vanno bene manco queste...troppo lunghe...si fa notte e ancora siamo in alto mare per due viti!!! L'indomani Giorgio è tornato e a lui l'onore di completare l'opera con viti più larghe... riusciamo pure a trovare un alternativo del duralac, che quì in Maremma non sanno manco che roba è, e ci tocca andare a Castiglione della pescaia e girare 3-4 posti prima di trovare sto Tef-Gel!!! Perchè oramai mi ci metto di punta e voglio fare il lavoro per bene e isolare l'acciaio dall'alluminio!
Ma poi c'è il restroscena della ferramenta di Marina che mi vende una vernice di finitura come alternativo al duralac e io per un attimo gli credo pure e vernicio le viti con sta roba!!! Poi mi vengono dei dubbi e telefono alla ditta produttrice Egidio Milesi e mi confermano che il prodotto è quanto di più lontanamente somigliante al Duralac!!! Metto da parte le viti...
Secondo voi quali viti va a prendere Giorgio da montare?! Non c'è niente da fare doveva andare storto...
Speriamo non faccia reazioni chimiche, vernice al nitro, silicone e tef gel...
Il giorno seguente io dò forfait e me ne lavo le mani che tra me e sto lavoro è guerra aperta...
Pure per Giorgio tribolazioni per togliere il vecchio plexiglass del quadrato, limatura del nuovo, stavolta di meno, buchi ecc. pronto per siliconare!
...cerchiamo le viti e le viti non si trovano... ad ora sono scomparse, cercato ovunque pure nel sacchetto dell'immondizia recuperato dal cassonetto!!! volatilizzate...o cadute in acqua?!! domani si riparte per comprare le viti e montare il plexiglass...dovrebbe pure piovere, tanto per sempificare le cose che anche se c'è su il telo di protezione diventa tutto più complicato...e Giorgio non c'è, è dovuto tornare su a Novara e s'è pure portato via la macchina!
Finalmente dopo 2 giorni di tribolazioni sono riuscita, con intervento finale di Giorgio, a montare il plexiglass del passo d'uomo della cuccetta di prua.
Prima il dilemma su cosa usare per sigillare...sikaflex o silicone? Quasi avevo optato per il sika, ero pure andata a comprarlo, ma il giorno dopo l'ho restituito che era pure scaduto a luglio. Dopo aver sentito più opinioni ho ritenuto più valide quelle pro silicone, soprattutto per il mio caso di montaggio con viti in cui non è necessaria una tenuta particolare ma solo una sigillatura. Il silicone forse avrà una durata nel tempo minore ma è più facile da rimuovere (in effetti il secondo plexiglass era montato con sikaflex e per toglierlo si è tribolato parecchio e visto che era da buttare non si è guardato a non rovinarlo e si è spaccato in più parti.) e forse anche più elastico, caratteristica fondamentale per il plexiglass soggetto a dilatazioni dovute al calore. Inoltre si dice che là dove è stato applicato silicone sia difficile rimuovere completamente le sue tracce e quindi dannoso per l'applicazione di altri composti come il sikaflex con il rischio di non avere una aderenza perfetta. Nel caso specifico i vecchi plexiglass dei passi d'uomo erano incollati con sika e poi esternamente rattoppati con silicone, evidentemente facevano acqua e smontarli sarebbe significato romperli.
Compro anche viti nuove, ingenuamente uguali alle vecchie che avevano però corroso l'alluminio del telaio...
Mi armo di cartavetrata ad acqua per metallo 220 che già mi ritrovo in barca e passo circa 3 ore a levigare il plexi affinchè entri nel telaio...una fatica immane...faccio i buchi sul nuovo e le svasature per le viti. Nastro di carta tutto intorno dentro e fuori...silicone applicato sul telaio, metto il plexiglass e comincio ad avvitare le viti che però non prendono...impreco in aramaico antico che mi toccherà togliere tutto, aspettare che asciughi e ripulire il silicone fresco che è peggio che quello vecchio... vado a comprare viti più lunghe?! Ora faccio la prova senza silicone e non vanno bene manco queste...troppo lunghe...si fa notte e ancora siamo in alto mare per due viti!!! L'indomani Giorgio è tornato e a lui l'onore di completare l'opera con viti più larghe... riusciamo pure a trovare un alternativo del duralac, che quì in Maremma non sanno manco che roba è, e ci tocca andare a Castiglione della pescaia e girare 3-4 posti prima di trovare sto Tef-Gel!!! Perchè oramai mi ci metto di punta e voglio fare il lavoro per bene e isolare l'acciaio dall'alluminio!
Ma poi c'è il restroscena della ferramenta di Marina che mi vende una vernice di finitura come alternativo al duralac e io per un attimo gli credo pure e vernicio le viti con sta roba!!! Poi mi vengono dei dubbi e telefono alla ditta produttrice Egidio Milesi e mi confermano che il prodotto è quanto di più lontanamente somigliante al Duralac!!! Metto da parte le viti...
Secondo voi quali viti va a prendere Giorgio da montare?! Non c'è niente da fare doveva andare storto...
Speriamo non faccia reazioni chimiche, vernice al nitro, silicone e tef gel...
Il giorno seguente io dò forfait e me ne lavo le mani che tra me e sto lavoro è guerra aperta...
Pure per Giorgio tribolazioni per togliere il vecchio plexiglass del quadrato, limatura del nuovo, stavolta di meno, buchi ecc. pronto per siliconare!
...cerchiamo le viti e le viti non si trovano... ad ora sono scomparse, cercato ovunque pure nel sacchetto dell'immondizia recuperato dal cassonetto!!! volatilizzate...o cadute in acqua?!! domani si riparte per comprare le viti e montare il plexiglass...dovrebbe pure piovere, tanto per sempificare le cose che anche se c'è su il telo di protezione diventa tutto più complicato...e Giorgio non c'è, è dovuto tornare su a Novara e s'è pure portato via la macchina!
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martedì 5 ottobre 2010
C'era una volta un poeta
Ieri sono tornata al Porto di Roma per recuperare la macchina e salutare Roberto. Non potevo mancare di salutare il mio poeta preferito nel luogo in cui fu ammazzato barbaramente nella notte del 2 novembre 1975, in via dell'Idroscalo a Ostia, dove all'epoca c'erano solo baracche, ora c'è il porto.
domenica 3 ottobre 2010
Arrivati a Marina di Grosseto!!
Eccoci a Marina di Grosseto! Siamo partiti venerdi mattina alle 11.00 dal Porto di Roma con il sole ma già verso Civitavecchia il cielo si è coperto di nuvole stratiformi che fortunatamente non hanno provocato pioggia.
Sempre nelle acque antistanti Civitavecchia ci ha affiancato una unità della guardia di finanza, fatto i controlli dei documenti, per fortuna tutto in regola!Abbiamo pure attraversato un branco di pesci luna, una decina in tutto, bellissimi con le loro pinne a pelo d'acqua e paciosi a tal punto che uno si stava facendo investire dalla prua di Paperoga.
Al tamonto un branco di delfini in lontananza in battuta di pesca...
Abbiamo fatto sosta a Talamone per la notte, dove abbiamo ormeggiato in andana con le barche che il giorno dopo partecipavano all'October cup e conosciuto Paolo, che ci ha affittatto il suo posto barca per l'inverno qui a Marina.
Sabato mattina siamo ripartiti con il sole e arrivati in un paio di ore a destinazione, sempre sotto le nuvole!
Abbiamo incontrato molte persone in questi 2 giorni : Matteo Miceli a Talamone, Paolo e il suo amico che vive a bordo del suo comet 12 Nordkapp, Simone e Ombretta qui a Marina, intenti a preparare Lady Blues al trasferimento, un collega di Giorgio che per caso passeggiava nel porto, una coppia di anziani che ammirava il tramonto sull'arcipelago toscano...
Si ricomincia da qui!!!
Sempre nelle acque antistanti Civitavecchia ci ha affiancato una unità della guardia di finanza, fatto i controlli dei documenti, per fortuna tutto in regola!Abbiamo pure attraversato un branco di pesci luna, una decina in tutto, bellissimi con le loro pinne a pelo d'acqua e paciosi a tal punto che uno si stava facendo investire dalla prua di Paperoga.
Al tamonto un branco di delfini in lontananza in battuta di pesca...
Abbiamo fatto sosta a Talamone per la notte, dove abbiamo ormeggiato in andana con le barche che il giorno dopo partecipavano all'October cup e conosciuto Paolo, che ci ha affittatto il suo posto barca per l'inverno qui a Marina.
Sabato mattina siamo ripartiti con il sole e arrivati in un paio di ore a destinazione, sempre sotto le nuvole!
Abbiamo incontrato molte persone in questi 2 giorni : Matteo Miceli a Talamone, Paolo e il suo amico che vive a bordo del suo comet 12 Nordkapp, Simone e Ombretta qui a Marina, intenti a preparare Lady Blues al trasferimento, un collega di Giorgio che per caso passeggiava nel porto, una coppia di anziani che ammirava il tramonto sull'arcipelago toscano...
Si ricomincia da qui!!!
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