Mercoledi altri due pescetti, uno sgombrettino e una piccola ricciola
Ieri veleggiata fino a Cala di Forno, nel pomeriggio decidiamo di restare per la notte, stamattina rientriamo in porto e Giorgio va di corsa al lavoro per il turno del pomeriggio.
Domattina facciamo pulire per bene la carena dal sub, questa primavera non abbiamo rifatto carena, ci sono alghette e corallino che ci fanno perdere un nodo di velocità, pulirla da soli è difficile e faticoso per via dei depositi calcarei e un nodo fa la differenza soprattutto su lunghe distanze. Il 6 Luglio notte contiamo di traversare su Solenzara o Pinarellu per le vacanze, sperando nell'altra pressione.
"Se in me è quella voglia di cercare che spinge le vele verso terre non ancora scoperte, se nel piacere è un piacere di navigante, se mai gridai giubilante: 'la costa scomparve' - ecco anche la mia ultima catena è caduta - il senza-fine mucchia intorno a me, laggiù lontano splende per me lo spazio e il tempo, orsù! Coraggio! Vecchio cuore!". F. Nietzsche
venerdì 29 giugno 2012
martedì 26 giugno 2012
E a pranzo pesce!!
Stamattina finalmente hanno abboccato due pescetti... uno sgombro e un sugherello che finiranno immediatamente in padella :-)
domenica 24 giugno 2012
Morna
Nel cielo di cenere affonda
il giorno dentro l'onda
sull'orlo della sera
temo sparirmi anch'io nell'ombra
la notte che viene è un'orchestra
di lucciole e ginestra
tra echi di brindisi e fuochi
vedovo di te
sempre solo sempre a parte abbandonato
quanto più mi allontano lei ritorna
nella pena di una morna
e sull'amore che sento soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro
nascosto nel buio e nel mar
grido non più
immaginare ancor
tanto qui c'è soltanto vento
e parole di allora
il vento della sera sarà
che bagna e poi s'asciuga
e labbra che ricordano e voce
e carne che si scuote sarà
sarà l'assenza che m'innamora
come m'innamorò
tristezza che non viene da sola
e non viene da ora
ma si nutre e si copre dei giorni
passati in malaora
quando è sprecata la vita
una volta
è sprecata in ogni dove
e sull'amore che sento soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro
nascosto nel buio e nel mar
grido non più
immaginare ancor
quel che tanto è soltanto
vento e rimpianto di allora
il vento della sera sarà
che bagna e poi s'asciuga
e ancora musica e sorriso sarà
e cuore che non tace
la schiuma dei miei giorni sarà
che si gonfia e poi si spuma
sarà l'anima che torna
nella festa di una morna.
Morna
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La morna è un genere di musica e di danza tipica di Capo Verde.
I testi sono solitamente in lingua Creola capoverdiana e gli strumenti più usati sono il cavaquinho, il clarinetto, l'accordion, il violino, il pianoe la chitarra. La morna è spesso paragonata al blues. La Morna è considerata la musica nazionale di Capo Verde, così come il fado è per il Portogallo, il tango per l'Argentina, la rumba per Cuba, e così via.
La cantante di morna più conosciuta a livello internazionale è Cesária Évora.
mercoledì 20 giugno 2012
Rebetiko Gymnastas
Eccolo di nuovo Vinicio... dopo Marinai profeti e balene continua il suo innamoramento per il mare e non solo.
Dopo il mare viene il porto. I porti sono per le musiche quello che è il polline per i fiori. Questo è un disco di musiche di porto che praticano esercizi, indiscipline individuali. Cavalli che provano a essere giraffe. E’ un disco suonato in greco, per debito nei confronti della Grecia, che ha donato al mondo oltre alla civiltà anche una delle più straordinarie musiche urbane del mondo: il rebetiko. Lo pubblichiamo nell’anno dell’olimpiade per fare esercizio di ribellione e di identità, per tenere in esercizio il mangas che è in noi. Per ricordarci che siamo originali: che abbiamo un origine.
Che siamo uomini, non solo consumatori e non abbiamo paura di consumare la vita
(Vinicio Capossela. Giugno 2012)
(Vinicio Capossela. Giugno 2012)
Il nuovo album Rebetiko Gymnastas di Vinicio Capossela in uscita il 12 giugno in Italia e Grecia (La Cupa/Warner) contiene quattro brani inediti, una ghost-track e otto canzoni note reinterpretate in chiave rebetika.
Il disco è stato registrato negli storici studi Sierra in Atene su nastro analogico con l’accompagnamento di alcuni fra i migliori musicisti greci di rebetiko: Ntinos Chatziiordanou alla fisarmonica, Vassilis Massalas al baglamas, Socratis Ganiaris alle percussioni e soprattutto Manolis Pappos, sommo rebetes del bouzuki con una gloriosa carriera fatta di collaborazioni con musicisti del calibro di Theodorakis, Arvanitaki, Xarhakos, Galani, Papazoglou e Ntalaras. L’album vede anche la partecipazione speciale della cantante Kaiti Ntali, di Mauro Pagani, Marc Ribot e Ricardo Pereira. Insieme a loro, due pilastri della formazione storica: Alessandro Asso Stefana alla chitarra elettrica e Glauco Zuppiroli al contrabbasso.
Il disegno di copertina è stato realizzato dal grande disegnatore francese David Prudhomme, autore di “Rebetiko. L’erba cattiva” (Coconino Press). Il booklet contiene i testi tradotti in greco ed esercizi ginnici per quanti volessero impratichirsi.
Il disco è stato registrato negli storici studi Sierra in Atene su nastro analogico con l’accompagnamento di alcuni fra i migliori musicisti greci di rebetiko: Ntinos Chatziiordanou alla fisarmonica, Vassilis Massalas al baglamas, Socratis Ganiaris alle percussioni e soprattutto Manolis Pappos, sommo rebetes del bouzuki con una gloriosa carriera fatta di collaborazioni con musicisti del calibro di Theodorakis, Arvanitaki, Xarhakos, Galani, Papazoglou e Ntalaras. L’album vede anche la partecipazione speciale della cantante Kaiti Ntali, di Mauro Pagani, Marc Ribot e Ricardo Pereira. Insieme a loro, due pilastri della formazione storica: Alessandro Asso Stefana alla chitarra elettrica e Glauco Zuppiroli al contrabbasso.
Il disegno di copertina è stato realizzato dal grande disegnatore francese David Prudhomme, autore di “Rebetiko. L’erba cattiva” (Coconino Press). Il booklet contiene i testi tradotti in greco ed esercizi ginnici per quanti volessero impratichirsi.
I quattro brani inediti di Rebetiko Gymnastas sono Rebetiko Mou (un esercizio di personale filosofia rebetika), Abbandonato (libera interpretazione in lingua di un brano di Atahualpa Yupanqui),Misirlou (il più noto successo internazionale del genere, divenuto famoso in versione per chitarra elettrica nella colonna sonora di Pulp Fiction) e infine Cancion de las simples cosas (una versione italiana dello struggente brano già cantato da Mercedes Sosa e Chavela Vargas). La ghost track è un inedito duetto italo-ellenico della canzone “Come Prima” di Tony Dallara. Gli otto brani del repertorio di Capossela rivisitati in rebetiko sono: Gymnastika (di Vladimir Vitsosky), Contrada Chiavicone (da Il Ballo di S.Vito), Con una rosa (da Canzoni a manovella), Non è l’amore che va via (da Camera a Sud), Contratto per Karelias (da Canzoni a manovella), Corre il Soldato (da Canzoni a manovella), Signora Luna (da Canzoni a manovella), Morna (da Il Ballo di S.Vito) eScivola via (da All’una e 35 circa).
In luglio e agosto è previsto un primo tour di presentazione intitolato “Rebetiko Gymnastas – Esercizi allo scoperto”, in cui Vinicio Capossela sarà alla testa della stessa band italo-greca che ha inciso il disco, in formazione allargata.
Queste le prime anticipazioni delle date confermate ad oggi (seguirà aggiornamento):
21 luglio Marostica Piazza degli Scacchi
22 luglio Sesto San Giovanni MI Carroponte
26 luglio Roma Cavea dell’Auditorium Parco della Musica
27 luglio Cartagena (Spagna) Festival La Mar de las Musicas
29 luglio Monte S.Angelo (FG) Castello, Festambiente Sud
31luglio Massa D’albe Avezzano – Anfiteatro Alba Fucens
6 agosto San Benedetto Area Portuale Open sea Festival
22 luglio Sesto San Giovanni MI Carroponte
26 luglio Roma Cavea dell’Auditorium Parco della Musica
27 luglio Cartagena (Spagna) Festival La Mar de las Musicas
29 luglio Monte S.Angelo (FG) Castello, Festambiente Sud
31luglio Massa D’albe Avezzano – Anfiteatro Alba Fucens
6 agosto San Benedetto Area Portuale Open sea Festival
martedì 19 giugno 2012
Finesettimana all'Elba
Sabato mattina molliamo gli ormeggi destinazione Elba, Golfo Stella, per staccare un po dai soliti lavoretti (ieri pomeriggio ci hanno montato il piatto doccia) che ci impegnano quotidianamente e goderci un poco di relax e l'anticiclone Scipione.
Sono le 10.30 solito maestralino anche se debole (massimo 10 nodi), decidiamo di fare qualche bordo, che il motore anche se leggermente meno rumoroso è sempre il solito trattore trita timpani.
Dopo la prima virata ci accorgiamo che l'ultimo profilo in alto del rollafiocco si è sfilato, sono saltate le viti di fermo che ovviamente non avevamo messo a regola più di tanto visto che pensavamo di passare alle vele ingarrocciate... che si fa?? siamo davanti Castiglione, proviamo a chiedere alla capitaneria se ci danno il permesso per accostare in banchina e fare la riparazione visto che al nostro porto potrebbero farci storie se ci vedono trafficare sull'albero. La CP ci da il permesso ma ci avverte che c'è risacca... dunque niente da fare... chiamo Samuel che fa scuola vela nel porto e ha il brevetto per salire in testa d'albero ma è impegnato questo finesettimana, idem un altro rigger che conosco... chiamo un vicino di ormeggio per sentire se eventualmente ci può dare una mano. Lui sta andando a Cala di Forno così decidiamo di raggiungerlo e provare lì a fare la riparazione che tanto la giornata è andata... Diamo fondo all'ancora e tiriamo su Giorgio ma anche se ci sono appena 6 nodi e zero onda, anche il minimo fremito della superficie dell'acqua, oltre ai vari motoscafari che ovviamente non si curano di ciò che gli succede intorno, non si riesce a risolvere il problema.
Rosichiamo di brutto per un paio di ore e poi alle 18.00 salpiamo l'ancora e dirigiamo verso il porto determinati a ritentare a costo di dover litigare.
Stavolta lo mando su io, sempre imbrago da alpinismo, bansigo su altra drizza per puntare i piedi e stavolta anche una cinghia, quella dell'ombelicale delle cinture di salvataggio, per fermarsi allo strallo e poter fare meno fatica a reggersi.
Riprova a fare nuovi buchi per le viti, filettare e svasare, niente le viti non ci entrano, riscende giù che non sente più le gambe, e ci viene un'idea risolutiva, invece delle viti i rivetti!!! Una birra e una sigaretta e lo rimando su, in un attimo mettiamo il gatto nel sacco; una ricontrollata anche alle altre viti poi controllo luci di navigazione, ovviamente la luce motore a metà albero e la verde di dritta non funzionano... smonta, pulisci con crc, rimonta... ora funziona... quella all'albero può aspettare, useremo la luce di fonda in testa d'albero che va bene lo stesso...
meno male nessuno ci ha detto niente perchè finiva male... anzi ci sono passati davanti e ci hanno ignorati... si vede che hanno capito che non possono impedire ai proprietari di andare in testa d'albero...
alle 21.30 finalmente molliamo gli ormeggi.
Tramontana 10 nodi appena usciti dal golfo che ci tenta di spegnere il motore e andare a vela e goderci il silenzio e la magia della barca che scivola sul mare nero sotto il cielo stellato...ma è buio pesto, senza luna e per oggi di problemi ne abbiamo avuti abbastanza dunque apriamo giusto il genoa e manco tutto per fare almeno 6 nodi invece dei 4,5 - 5 solo a motore.
Alle 2.30 siamo a Cala di Mola a Porto Azzurro perchè arrivando di notte Golfo Stella non è avvicinabile per via degli scogli e perchè non la conosciamo abbastanza. La rada è piena di barche ma riusciamo a trovare posto, giù l'ancora e a dormire.
Mattina dopo finalmente riusciamo a raggiungere golfo Stella, diamo ancora in fondo a sinistra davanti la spiaggia peccato che l'acqua a 24 gradi per me è ancora troppo fredda, però qui si sta bene tranquilli, poche barche alla fonda e praticamente nessun motoscafaro molesto, al contrario delle rade intorno a Porto azzurro e fino a Porto Ferraio, sarà pure che è domenica e tanti ripartono, infatti con noi rimangono solo diverse barche charter con tedeschi a bordo.
Sistemiamo anche la boccola della testa del rollafiocco perchè non è la sua originale e non si fa fatica ad avvolgere...risolviamo anche questa ma l'indomani chiameremo la nemo per farci mandare l'originale che costerà più di spedizione visto che è in pvc e il prezzo è 4 euro!!!
Proviamo il nuovo motore fuoribordo per il tender, la mattina per scendere a prendere un caffe, sigarette e pane, va bene a parte la stranezza della spia del raffreddamento che è intermittente. In genere è un difetto ma sia chi ce lo ha venduto sia cercando nei forum pare che il Johnson 2.5 cavalli abbia questa caratteristica... e comunque abbiamo un anno di garanzia...
Lunedi mattina ci tocca ripartire, dobbiamo essere in porto per le 17.00 causa appuntamento.
Partiamo verso le 11.00 vento poco poco da Ovest, più tardi speriamo arrivi almeno a 10 nodi, tanto per issare lo spinnaker che abbiamo provato una volta sola durante il trasferimento e mai da soli.
Così appena entra un poco di aria lo prepariamo e lo mettiamo a riva ma non si va oltre i 4 nodi con 10 scarsi da poppa...andiamo così un'oretta anche per riposare le orecchie ma poi ci tocca riaccendere motore anche perchè il vento latita ulteriormente e noi purtroppo abbiamo fretta...
Ridiamo lo spi che ormai mancano poche miglia a Marina, ci riproviamo ma siamo sempre sotto i 4 nodi e non siamo in rotta... du palle sto motore...
Sono le 10.30 solito maestralino anche se debole (massimo 10 nodi), decidiamo di fare qualche bordo, che il motore anche se leggermente meno rumoroso è sempre il solito trattore trita timpani.
Dopo la prima virata ci accorgiamo che l'ultimo profilo in alto del rollafiocco si è sfilato, sono saltate le viti di fermo che ovviamente non avevamo messo a regola più di tanto visto che pensavamo di passare alle vele ingarrocciate... che si fa?? siamo davanti Castiglione, proviamo a chiedere alla capitaneria se ci danno il permesso per accostare in banchina e fare la riparazione visto che al nostro porto potrebbero farci storie se ci vedono trafficare sull'albero. La CP ci da il permesso ma ci avverte che c'è risacca... dunque niente da fare... chiamo Samuel che fa scuola vela nel porto e ha il brevetto per salire in testa d'albero ma è impegnato questo finesettimana, idem un altro rigger che conosco... chiamo un vicino di ormeggio per sentire se eventualmente ci può dare una mano. Lui sta andando a Cala di Forno così decidiamo di raggiungerlo e provare lì a fare la riparazione che tanto la giornata è andata... Diamo fondo all'ancora e tiriamo su Giorgio ma anche se ci sono appena 6 nodi e zero onda, anche il minimo fremito della superficie dell'acqua, oltre ai vari motoscafari che ovviamente non si curano di ciò che gli succede intorno, non si riesce a risolvere il problema.
Rosichiamo di brutto per un paio di ore e poi alle 18.00 salpiamo l'ancora e dirigiamo verso il porto determinati a ritentare a costo di dover litigare.
Stavolta lo mando su io, sempre imbrago da alpinismo, bansigo su altra drizza per puntare i piedi e stavolta anche una cinghia, quella dell'ombelicale delle cinture di salvataggio, per fermarsi allo strallo e poter fare meno fatica a reggersi.
Riprova a fare nuovi buchi per le viti, filettare e svasare, niente le viti non ci entrano, riscende giù che non sente più le gambe, e ci viene un'idea risolutiva, invece delle viti i rivetti!!! Una birra e una sigaretta e lo rimando su, in un attimo mettiamo il gatto nel sacco; una ricontrollata anche alle altre viti poi controllo luci di navigazione, ovviamente la luce motore a metà albero e la verde di dritta non funzionano... smonta, pulisci con crc, rimonta... ora funziona... quella all'albero può aspettare, useremo la luce di fonda in testa d'albero che va bene lo stesso...
meno male nessuno ci ha detto niente perchè finiva male... anzi ci sono passati davanti e ci hanno ignorati... si vede che hanno capito che non possono impedire ai proprietari di andare in testa d'albero...
alle 21.30 finalmente molliamo gli ormeggi.
Tramontana 10 nodi appena usciti dal golfo che ci tenta di spegnere il motore e andare a vela e goderci il silenzio e la magia della barca che scivola sul mare nero sotto il cielo stellato...ma è buio pesto, senza luna e per oggi di problemi ne abbiamo avuti abbastanza dunque apriamo giusto il genoa e manco tutto per fare almeno 6 nodi invece dei 4,5 - 5 solo a motore.
Alle 2.30 siamo a Cala di Mola a Porto Azzurro perchè arrivando di notte Golfo Stella non è avvicinabile per via degli scogli e perchè non la conosciamo abbastanza. La rada è piena di barche ma riusciamo a trovare posto, giù l'ancora e a dormire.
Mattina dopo finalmente riusciamo a raggiungere golfo Stella, diamo ancora in fondo a sinistra davanti la spiaggia peccato che l'acqua a 24 gradi per me è ancora troppo fredda, però qui si sta bene tranquilli, poche barche alla fonda e praticamente nessun motoscafaro molesto, al contrario delle rade intorno a Porto azzurro e fino a Porto Ferraio, sarà pure che è domenica e tanti ripartono, infatti con noi rimangono solo diverse barche charter con tedeschi a bordo.
Sistemiamo anche la boccola della testa del rollafiocco perchè non è la sua originale e non si fa fatica ad avvolgere...risolviamo anche questa ma l'indomani chiameremo la nemo per farci mandare l'originale che costerà più di spedizione visto che è in pvc e il prezzo è 4 euro!!!
Proviamo il nuovo motore fuoribordo per il tender, la mattina per scendere a prendere un caffe, sigarette e pane, va bene a parte la stranezza della spia del raffreddamento che è intermittente. In genere è un difetto ma sia chi ce lo ha venduto sia cercando nei forum pare che il Johnson 2.5 cavalli abbia questa caratteristica... e comunque abbiamo un anno di garanzia...
Lunedi mattina ci tocca ripartire, dobbiamo essere in porto per le 17.00 causa appuntamento.
Partiamo verso le 11.00 vento poco poco da Ovest, più tardi speriamo arrivi almeno a 10 nodi, tanto per issare lo spinnaker che abbiamo provato una volta sola durante il trasferimento e mai da soli.
Così appena entra un poco di aria lo prepariamo e lo mettiamo a riva ma non si va oltre i 4 nodi con 10 scarsi da poppa...andiamo così un'oretta anche per riposare le orecchie ma poi ci tocca riaccendere motore anche perchè il vento latita ulteriormente e noi purtroppo abbiamo fretta...
Ridiamo lo spi che ormai mancano poche miglia a Marina, ci riproviamo ma siamo sempre sotto i 4 nodi e non siamo in rotta... du palle sto motore...
Etichette:
diario di bordo,
Grand Soleil 34,
lavori a bordo,
Paperoga,
Viaggi,
video
sabato 9 giugno 2012
Insonorizzazione motore
Un vicino di banchina ci ha regalato la rimanenza del fonoassorbente con cui ha rifatto il suo vano motore composto da una lamina di piombo rivestita di gomma e l'atra parte in gommapiuma bugnata.
Peccato non sia sufficiente per rivestire completamente il nostro vano motore che è enorme, così abbiamo ridotto le dimensioni del vano stesso con dei pannelli di compensato al quale abbiamo applicato l'insonorizzante e portato i tubi di aspirazione ed entrata aria nel nuovo vano motore.
La situazione è migliorata decisamente, ora si riesce anche a parlare in pozzetto senza dover urlare :-)
Al prossimo regalo di fonoassorbente sostiutiremo anche quello vecchio in modo da diminuire il rumore anche all'interno.
Abbiamo fatto uno sportello apribile per poter ispezionare il retro del motore, il filtro e prefiltro del gasolio, l'invertitore e la cuffia dell'asse.
Peccato non sia sufficiente per rivestire completamente il nostro vano motore che è enorme, così abbiamo ridotto le dimensioni del vano stesso con dei pannelli di compensato al quale abbiamo applicato l'insonorizzante e portato i tubi di aspirazione ed entrata aria nel nuovo vano motore.
La situazione è migliorata decisamente, ora si riesce anche a parlare in pozzetto senza dover urlare :-)
Al prossimo regalo di fonoassorbente sostiutiremo anche quello vecchio in modo da diminuire il rumore anche all'interno.
Abbiamo fatto uno sportello apribile per poter ispezionare il retro del motore, il filtro e prefiltro del gasolio, l'invertitore e la cuffia dell'asse.
Etichette:
Grand Soleil 34,
lavori a bordo,
motore,
Paperoga
Iscriviti a:
Post (Atom)