"Se in me è quella voglia di cercare che spinge le vele verso terre non ancora scoperte, se nel piacere è un piacere di navigante, se mai gridai giubilante: 'la costa scomparve' - ecco anche la mia ultima catena è caduta - il senza-fine mucchia intorno a me, laggiù lontano splende per me lo spazio e il tempo, orsù! Coraggio! Vecchio cuore!". F. Nietzsche
venerdì 29 maggio 2009
Estate...ci siamo quasi!
lunedì 18 maggio 2009
Peaceful Journey
Questo il "titolo" non di un film ma di un viaggio in barca a vela, quello di Stéphane e della sua compagna Catherine a bordo di Joshua III solo 26 piedi e rigorosamente priva di motore!
Vive in mare da 6 anni ed ora Stéphane ha pensato di creare un sito per condividere il suo nuovo viaggio. Stéphane è partito da solo da Sandy Hook, New Jersey facendo rotta a Est il 7 giugno 2006 percorrendo 7500 Nm in solitaria fino a Gibilterra.
La barca
Un Contessa 26 del 1975 solo 7,77 metri in vetroresina a chiglia lunga e timone integrato
niente motore, Joshua III va solo dove la porta il vento
la strumentazione è essenziale: VHF , EPIRB, GPS.
Pilota automatico e timone a vento...
e poco altro tutto elencato nel sito http://www.peacefuljourney.ca/ attraverso il quale si può fare anche una donazione per sostenere il progetto di Stéphane e Catherine.
Il viaggio è motivato da 3 ragioni fondamentali:
Aiutare le persone bisognose di aiuto, prendendo parte a progetti promossi dall'associazione OceansWatch; realizzare il personale obiettivo di rendere il mondo un posto migliore facendo ciò che si ama fare; dimostrare agli altri che i propri sogni e obiettivi possono diventare realtà indipendentemente da quanto possano sembrare irrealizzabili.
Joshua III salperà a breve dall'Europa per traversare l'Atlantico settentrionale e tornare in Canada a Gaspesia, Nova Scotia dove Stéphane e Catherine costruiranno una nuova barca ma essenzialmente identica all'attuale, sempre senza motore e forse senza impianto elettrico!! Il contessa ha purtroppo danni strutturali e dopo mesi di riflessione sono giunti alla decisione di prendersi circa 2 anni per costruire la nuova barca e tornare a navigare negli oceani in sicurezza. Il viaggio in mare è per ora sospeso ma l'avventura continua sulla terra ferma.
domenica 17 maggio 2009
Rilanciamo la campagna vendita di Boiled fish
C'eravamo quasi questo inverno...alla fine i progetti che avevamo fatto sono sfumati e abbiamo deciso di tenerci la nostra barchina ancora per un'estate e così sarà, intanto però ricominciamo con gli annunci sui principali siti e riviste.
Boiled fish è di nuovo ufficialmente sul mercato! Sarà visibile fino al 15 giugno e dopo il 15 luglio quando saremo tornati dalla Croazia.
L'annuncio completo e la scheda è a questo link http://gooddaimon.blogspot.com/2008/10/boiled-fish-in-vendita.html
venerdì 15 maggio 2009
Tutto sull'impianto elettrico, fotovoltaico, eolico...
giovedì 7 maggio 2009
Pacific Trash Vortex
Lo chiamano Pacific Trash Vortex, il vortice di spazzatura dell'Oceano Pacifico, ha un diametro di circa 2500 chilometri è profondo 30 metri ed è composto per l'80% da plastica e il resto da altri rifiuti che giungono da ogni dove. "E' come se fosse un'immensa isola nel mezzo dell'Oceano Pacifico composta da spazzatura anziché rocce. Nelle ultime settimane la densità di tale materiale ha raggiunto un tale valore che il peso complessiva di questa "isola" di rifiuti raggiunge i 3,5 milioni di tonnellate", spiega Chris Parry del California Coastal Commission di San Francisco, che è da poco tornato da un sopralluogo.
Questa incredibile e poco conosciuta discarica si è formata a partire dagli anni Cinquanta, in seguito all'esistenza della North Pacific Subtropical Gyre, una lenta corrente oceanica che si muove in senso orario a spirale, prodotta da un sistema di correnti ad alta pressione. L'area è una specie di deserto oceanico, dove la vita è ridotta solo a pochi grandi mammiferi o pesci.
Per la mancanza di vita questa superficie oceanica è pochissimo frequentata da pescherecci e assai raramente è attraversata anche da altre imbarcazioni. Ed è per questo che è poco conosciuta ai più. Ma proprio a causa di quel vortice l'area si è riempita di plastica al punto da essere considerata una vera e propria isola galleggiante. Il materiale poi, talvolta, finisce al di fuori di tale vortice per terminare la propria vita su alcune spiagge delle Isole Hawaii o addirittura su quelle della California.
In alcuni casi la quantità di plastica che si arena su tali spiagge è tale che si rende necessario un intervento per ripulirle, in quanto si formano veri e propri strati spessi anche 3 metri. La maggior parte della plastica giunge dai continenti, circa l'80%, solo il resto proviene da navi private o commerciali e da navi pescherecce.
Nel mondo vengono prodotti circa 100 miliardi di chilogrammi all'anno di plastica, dei quali, grosso modo, il 10% finisce in mare. Il 70% di questa plastica poi, finirà sul fondo degli oceani danneggiando la vita dei fondali. Il resto continua a galleggiare.
La maggior parte di questa plastica è poco biodegradabile e finisce per sminuzzarsi in particelle piccolissime che poi finiscono nello stomaco di molti animali marini portandoli alla loro morte. Quella che rimane si decomporrà solo tra centinaia di anni, provocando da qui ad allora danni alla vita marina.
(da La Repubblica 29 ottobre 2007)
Basta fare una passeggiata lungo una spiaggia in una qualsiasi parte del mondo per trovare a riva una quantità incredibile di buste, bottiglie e contenitori di plastica, pezzi di polistirolo, frammenti di rete e di copertoni che il vento e le maree trasportano a riva.
I rifiuti che invadono le nostre spiagge sono i segni più evidenti di un problema di più ampia portata. Questi prodotti, infatti, non si decompongono come accade ai materiali naturali. Il mare, il moto ondoso, il sole e l'abrasione meccanica riducono la plastica in minuscoli frammenti: ogni singola bottiglia di plastica può essere ridotta in così tanti piccoli pezzi da poterne mettere uno per ogni miglio di costa nel mondo. I rifiuti di plastica tendono inoltre ad accumularsi in quelle aree di mare dove i venti e le correnti sono deboli.
Potrebbe anche non sembrare un problema così grave, ma non è così. Purtroppo, i pezzi di plastica più grandi vengono spesso ingeriti da uccelli marini e da altri animali, che li scambiano per prede. Molti uccelli marini sono stati trovati morti con un tappo di plastica nello stomaco. Una tartaruga trovata morta alle Hawaii aveva migliaia di piccoli pezzi di plastica nello stomaco e nell'intestino. Si stima che ogni anno più di un milione di uccelli marini, centomila esemplari di mammiferi e moltissime tartarughe vengano uccisi dall'ingestione di plastica.
mercoledì 6 maggio 2009
martedì 5 maggio 2009
Ilmare24ore.it
via velablog
Record per Vento di Sardegna e primo tempo per Miceli
Impresa di Andrea Mura: "Vento di Sardegna" conquista il record di percorrenza della Ventotene-Cartagine, storica rotta della regata “Carthago Dilecta Est“, che nel 2006 Francesco Manzoni sul trimarano Cotella aveva coperto in circa 40 ore. “Record battuto per 8 ore 19 minuti e venti secondi”
La grande boa gialla al largo di Sidi Bou Said è stata doppiata il 1° maggio 2009 alle 13,38 e 20 secondi, ora locale. “Vento di Sardegna” si è impadronito del record di percorrenza della Ventotene-Cartagine, la storica rotta della regata “Carthago Dilecta Est“, che nel 2006 Francesco Manzoni sul trimarano Cotella aveva coperto in circa 40 ore. “Record battuto per 8 ore 19 minuti e venti secondi”, ha certificato Sandro Ricetto, giudice della Federvela che ha ufficializzato il nuovo primato. L’Open 50 con i quattro mori sullo scafo è arrivato in Tunisia dall’isola tirrenica combattendo onde grosse: “C’era un mare residuo dalle burrasche dei giorni scorsi“, ha spiegato Andrea Mura, allo sbarco a terra, “più forte del vento e abbiamo preso moltissima acqua“. Il maestrale ha tradito l’equipaggio di Vento di Sardegna che, oltre a Mura e al torinese Guido Maisto, reduci dal trionfo nella Roma per due, comprendeva anche Paolino Cancedda, Paride Cogoni, Bartolomeo Bevere e l’operatore video Emanuele Ricci. “Abbiamo avuto un angolo molto stretto”, spiega ancora Mura, “perché il vento soffiava da ponente. Siamo partiti forte ieri mattina, ma nelle ultime trenta miglia il vento è calato molto e abbiamo rallentato, perdendo alcune ore”. Come dire che il tempo di 31 ore, 40 minuti e 20 secondi potrà essere migliorato.
lunedì 4 maggio 2009
Veleggiata fino a Punta Tagliamento e rientro con brivido!
Finalmente una bella giornata! Cielo sereno e sole che scalda già alle 10 del mattino...via si esce in mare per provare Boiled fish sotto spi, finalmente siamo (Giorgio) saliti in testa d'albero e messo la drizza!
Un bordo al traverso puntando ad Est per uscire fuori da Punta Tagliamento e poi su lo spi!
Una brezzolina leggera che ci spinge e si va ad un'onesta velocità di 4 knt, raggiungiamo presto Punta tagliamento e il vento è leggermente aumentato già davanti Bibione e andiamo anche a 6 knt, è l'una ed è meglio tirare giù lo spi e tornare indietro anche perchè sopra Trieste ci sono nubi minacciose...boh? al vhf da Trieste annunciano il cessato avviso di temporali sull'alto Adriatico???
La vela è rimediata, vecchia, macchiata di ruggine e forse anche un pelo sottodimensionata ma fa il suo lavoro e rispetto ai 3 knt di crociera del motore i 4 knt sotto spi sono decisamente più piacevoli e siamo già più sereni pensando al prossimo viaggio in Croazia.
Testato anche il pannello solare!Non ci ferma più nessuno!!!
Dunque ci mettiamo di bolina per tornare indietro verso Caorle e incontrare Davide e Alfonso del Caipirinha Topkapi.
Come all'andata anche al ritorno il vento diminuisce drasticamente dopo Bibione, sia Boiled fish che Topkapi arrancano a 3 knt nel tentativo di incrociare le rotte, finalmente ci incontriamo e ci mettiamo insieme in rotta per le bocche di porto e dai 3 knt scendiamo a 2 knt, siamo ancora davanti il paese...resistiamo ancora un po, che fretta abbiamo?! Intanto organizziamo per un aperitivo in porto, Topkapi mette il vino in fresco e noi portiamo i salumi umbri!
Sarà stato il languorino e/o la fine definitiva del vento (scendiamo ad una media di 1,5 knt) a farci venire l'idea di rollare il genoa e accendere motore per arrivare prima al nostro ormeggio?!!
Soddisfatti della bella giornata di mare e di vela ci prepariamo mentalmente a rientrare in tutto relax...ma ecco Topkapi sfrecciare da poppa a tutta velocità surfando!!! E se un attimo prima eravamo stati inconsciamente saggi a rollare il genoa ora siamo altrettanto incoscienti ad aprirlo di nuovo!!! Neanche un istante per godere della velocità a cui andiamo che repentinamente andiamo in straorza e quasi addosso a Topkapi! Un attimo per guardarci intorno e capire cosa stia arrivando alle nostre spalle e il mare è una distesa di ochette...è arrivata una botta approssimativamente da 30-35 knt!! Andiamo nel panico e non ci viene in mente altro che lascare tutta randa e mollare del tutto il genoa e rollarlo alla meno peggio, col vento in poppa! Momenti da brivido!Riusciamo con l'aiuto del motore a metterci un po più all'orza, cazzare l'amantiglio per sventare meglio la randa e tirarla giù! Diamo tutto motore e imbocchiamo la bocca di porto, c'è già maretta e come se non bastasse ci si mette anche l'onda dell'immancabile motoschifo che entra a tutto motore!!! Ma siamo dentro, più rapidamente e tranquillamente di quanto pensassimo! Il vento alza la sabbia che passa sopra gli argini e mi chiedo se sia meglio aspettare fuori piuttosto che percorrere il canale per entrare in darsena?! Percorriamo tutto il canale senza problemi, entriamo in darsena e ci mettiamo ormeggiati al molo sotto la gru in attesa che passi la buriana, già inizia a piovere e subito a grandinare ma noi siamo già sotto coperta!
Ripensiamo all'accaduto e ora ci è chiara la manovra che dovevamo fare!
Assecondare l'orzata della barca fino alla bolina larga con randa sventata e genoa lascato, recuperare quasi tutto il genoa sul rollafiocco e procedere come per la presa dei terzaroli, metterci di bolina cazzare l'amantiglio (lascare il vang!!!) con randa sventata, e ammainare, continuare poi fino alle bocche di porto con un fazzoletto di genoa aperto e motore.
In quanto alla prevedibilità del temporale rimaniamo ancora sconcertati dalla rapidità a cui si è sviluppato e dal fatto che in cielo non abbiamo notato niente di anomalo ed escludo che sia dipeso dalla nuvolosità sopra Trieste che per altro è sempre rimasta lì dove stava dalla mattina...
Almeno la possima volta saremo preparati!
Paschina se l'è dormita per tutto il tempo e anche durante la manovra con brivido al contrario dei suoi padroni si è comportata con sangue freddo!
Pier Gianni e "la barca dei folli"
"Oceano Dentro" è un documentario girato da Sergio Damiani e Juliane R. Biasi dedicato alla vela come terapia per il disagio psichico. Racconta di un viaggio per mare che è anche percorso interiore, ed ha per protagonista Pier Gianni Burreddu, un ragazzo sardo che ha attraversato l’oceano Atlantico, da Cadice alle Antille, su una barca a vela insieme ad altri uomini e donne con disagio psichico.
via Farevela
Tentativo di record Roma Cartagine
E’ partito questa mattina il tentativo di record in solitario di Matteo Miceli e del suo Este 40 sulla rotta Roma/Cartagine. Approfittando di una finestra meteo favorevole il navigatore solitario romano, detentore del record di traversata atlantica su un catamarano non abitabile, ha preso il via dal porto di Ostia alle 10:02:42. A bordo, oltre Miceli, è salito il velista Andrea De Marinis, con il solo compito di filmare ogni fase della navigazione senza partecipare in alcun modo alle manovre. L’Este 40 sta ora navigando con rotta 195° e con un vento proveniente dal quadrante WNW (300°) di 15-20 nodi. Le condizioni sono ottimali per far correre l’Este 40 e raggiungere in tempo record la Tunisia, anche se le previsioni avevano stimato un calo più contenuto del vento (sui 25 nodi) dopo i 50 nodi che ieri avevano investito il Tirreno centrale.
Si attendo aggiornamenti sulla posizione dell'Este 40... penso sarà già arrivato a destinazione?!